Storytelling Quilt: una mostra tra colori ed emozioni

Raccontare una mostra sempre complicato un po’ perché le opere esposte possono essere tante, un po’ perché non è sempre facile esternare le emozioni che suscitano.
Non fa eccezione la mostra di quilt curata da Marta Anzolla e presente ad Abilmente Roma lo scorso settembre.
Mi sono trovata di fronte a tanti pannelli tutti, si capiva quasi subito, partiti da una stessa matrice, ma tutti diversi perché ognuna delle signore che aveva lavorato ci aveva messo del suo.
Più che una mostra, ho trovato delle storie raccontate attraverso i colori e le simmetrie del patchwork.

Così ho deciso di raccontare questa mostra attraverso le parole di alcune delle autrici dei pannelli. Nel tentativo di rendere armonioso il racconto ho scelto solo le frasi delle testimonianze che mi hanno colpito di più e, unite tra loro, riuscivano a raccontare le emozioni di un percorso durato mesi.
“Marta iniziava sempre con un momento di silenzio, di meditazione, prendendoci per mano…poi per tutto il giorno si continuava con il patchwork, chiacciere e musica”
(Gabriella Pierobon)
“Incontro dopo incontro ha preso forma questo fantastico progetto…un bellissimo quadro di stoffa che racconta una storia, la mia storia”
(Franca Ruzza)
“Ho trovato in tutti voi quei valori ormai rari…Empatia, condivisione, gioia nel dare, nel reciproco aiuto, nello scambio”
(Annarosa Marcuzzo)
“Non ci conoscevamo molto, ma durante questo percorso abbiamo avuto modo di migliorare la nostra amicizia e grazie a Marta ora formiamo un bel gruppo”
(Renata Mazzulla)
“Poi è arrivata l’emozione nel creare le varie parti del quilt, la collaborazione, la complicità, l’aiutarsi fra di noi, ma sopratutto l’Amicizia, quella con la A maiuscola”
(Nadia Piccolo)
“Lavorare sotto la guida di Marta è stata una esperienza fantastica”
(Haske Schennink)
“Un aiuto, un momento di crescita personale e di gruppo…uno spunto di riflessione”
(Benedetta Panella)
“A mano a mano che procedevo nella costruzione mi rendevo conto di essere tornata in dietro nel tempo…ricordi, momenti di vita vissuta, esperienze, tutto trasportato sulla stoffa”
(Amelia Gentili)
“Più che una storia: la rappresentazione di un frammento si sogno”
(Elisabetta Terrugi)
“Una emozione vera, pezzetto dopo pezzetto, perchè Marta ti fa andare sempre oltre…!!!”
(Eugenia Aloise)
“Il quilt…è nato così, da solo”
(Ilaria Poli)
A guidare le signore nel loro percorso creativo è stata Marta Anzolla, terapista del colore, insegnante e appassionata di cucito creativo e di patchwork. Con lei ho potuto fare una bella chiacchierata e mi sono fatta spiegare per bene il suo progetto “Storytelling Quilt”.

Mi può raccontare del progetto che c’è dietro a questa mostra?
Questa non vuole essere solo una mostra di quilt ma vuole essere un racconto.
L’idea è partita dal nome. Mi è piaciuta l’idea del racconto, dello storytelling e ho pensato di applicarla al quilt. Così nasce il progetto “Storytelling Quilt”.
Le ragazze che hanno partecipato sono partite da un progetto da me proposto e attraverso un percorso durato all’incirca sei mesi hanno costruito il loro quilt, mettendoci la loro anima, il loro modo di lavorare, il loro modo di trovare il colore. Tutto questo attraverso tutta una serie di piccoli aiuti che io ho dato loro con la musica, con le parole, con le essenze profumante.
Ogni ragazza ha ricevuto un midori, che è un piccolo libricino, realizzato da me nel quale poter scrivere le proprie impressioni che avevano durante i nostri incontri. Questo libricino è segreto ed è presente anch’esso in mostra appeso vicino a ogni quilt.
Vedendoli in sequenza, uno dopo l’altro si capisce proprio che sono tutti uguali eppure tutti divesi.
Esattamente questo volevo trasmettere. Loro hanno lavorato tanto. Non è così semplice far dire alle persone “tira fuori attraverso le emozioni quello che tu vorresti dire”.
Non è semplice e non è scontato.
Io ho lavorato molto su questo aspetto e sono stra-felice perché ognuna di noi ha messo l’anima.

Chi ha partecipato? Dove si sono tenuti questo corsi?
Hanno partecipato al progetto  e si sono fidati di me tre negozi: Il Filo Matto di Albano Laziale, Il Granaio delle Arti e dei Mestieri di Musile del Piave e Il Melograno di Franco Colizi. I lavori delle ragazze che ho incontrato in questo ultimo negozio non sono presenti qui a Roma ma saranno sicuramente presenti durante la prossima mostra.
Ci hanno detto che saremo presenti ad Abilmente Primavera, spero di poter presentare lì anche i lavori delle ragazze de Il Melograno che non vedono l’ora di veder esposte le loro opere.

Quale è stata la soddisfazione più grande?
Quella di vedere che loro sono riuscite a trasmettere quello che io ho chiesto loro.
La soddisfazione più grande per me è quella di dire “ok ci sono riuscita”.

Invece le difficoltà?
Le difficoltà sono state più loro che mie perchè hanno dovuto tirar fuori le loro emozioni. Io le ho solo aiutate.

Immagino che anche la scelta del midori sia stata complessa.
Il midori è un piccolo quaderno che ho realizzato io per loro, ma poi loro lo hanno scritto, lo hanno usato, lo hanno reso parte integrante del loro lavoro e per questo quello che c’è dentro è una cosa segreta.

Lei quanto tempo è che fa quilt?
Tanto!
Sono da 30 anni una terapista che lavora sul benessere e il quilt in quanto tessuto è emozione e colore.

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