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La settima arte secondo Carl Haber

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Il cinema come forma d'arte, di allucinazione, di comunicazione, dai risvolti etici oppure estetici, semplice apparenza ... si chiama la settima arte ed ha il compito, come tutte le forme d’arte, di sottrarre al tempo l’esperienza per renderla eterna. Questo agosto ci ha regalato la preziosa occasione di intervistare Carl Haber, regista americano, scrittore, produttore di film indipendenti, professore di corsi di cinema in Italia e all’estero e fondatore della Rome International Film School. Con disponibilità e straordinaria cordialità, il regista ci ha rivelato alcune interessanti sfaccettature del suo lavoro artistico, lasciando anche qualche prezioso consiglio ai giovani che sognano di intraprendere la carriera di filmmaker.

Arte e Natura di Arturo Festini

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Pausa estiva terminata, giusto una settimana per staccare la spina e ricaricare le batterie, e subito pronti a ricominciare con il consueto ritmo. La pausa di una settimana mi è servita anche per guardarmi un po' intorno, per andare per mercati, per curiosare, per chiacchierare e per fotografare.

Antonio Gandossi. Tra dipinti e passioni

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L' originalità della composizione risiede nella tensione espressiva, nella impertinenza curiosa, propria dell'effimero quotidiano, nella colorazione esistenziale immediata, che più ha bisogno di penetrazione segnica, di approfondimento espressivo, perché la precisione grafica è recupero del sentimento, l'analisi è redenzione poetica dell' immagine, necessità di testimonianza, consapevolezza e scienza della vita. (Giovanni Carluccio Attimonelli) Ho incontrato Antonio Gandossi a Roma, in aprile, durante la rassegna dei Cento Pittori in Via Margutta. L'ho notato subito il suo angolo espositivo, non passava di certo inosservato. A colpirmi i colori caldi e vivaci delle sue tele: colori a olio utilizzati con la tecnica a spatola. In questo modo le caratteristiche immagini ottenute, riescono ad assumere particolare corposità e profondità. Musica e libri, le mie passioni, erano ovunque. Una pila di libri ha attirato la mia attenzione. Un'opera con un titol

Un viaggio nel paese dei balocchi

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C'è, in una piccola via di Testaccio, uno dei più affascinanti quartieri romani, un piccolo negozio, una piccola bottega artigiana, che contiene e custodisce infinita bellezza. Le Bambole è proprio questo: bellezza dello splendore ritrovato attraverso accurati restauri, reinterpretazioni artistiche, creatività pura di una accuratezza rara e preziosa.Io mi trovo di fronte a una bottega piena zeppa di oggetti, come questa lampada ricavata dal braccio di un manichino e decorata con la tecnica del découpage. Al mio fianco ci sono orologi, che sono preziose sculture. E carillon artistici  unici come questo. Non so dove posare gli occhi, dove focalizzare l'attenzione.Ad aiutarmi e a raccontarmi di questa bottega e della sua storia c'è il signor Gianni, titolare insieme alla moglie Eliana, della bottega. A lui ho fatto un po' di domande per cercare di capire meglio la loro arte. La vostra storia è lunga e comincia negli anni '70. Il negozio, poi

Carta e Oltre. Oltre i confini della materia

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Anche questo, come per Monica Dal Molin, è un incontro avvenuto nei padiglioni della Fiera di Roma, ad Abilmente Primavera. Da lontano lo spazio espositivo sembrava animato da oggetti di vimini intrecciati. Poi mano a mano che mi avvicinavo la realtà diventava sempre più evidente: la tecnica era sì quella dell'intreccio, ma ad essere intrecciati non erano giunchi di legno, ma cannucce di carta. Ad accogliermi una delle due padrone di casa, Teresa Marino, che insieme alla sua amica Carla Ottanelli è la fondatrice dell'Associazione Carta e Oltre. Nel loro laboratorio organizzano corsi di intreccio e producono meraviglie. La carta è un materiale antico, il più delle volte fragile, quasi inconsistente. Eppure la carta, se sapientemente lavorata, si trasforma, cambia destinazione d'uso, non è più contenitore di parole, ma diventa oggetto che contiene altri oggetti. Diventa forte e resistente. A Teresa Marino ho chiesto di spiegare come avviene la magia di questa

Gli Incartesimi di Monica Dal Molin

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Ho conosciuto Monica Dal Molin durante la scorsa edizione primaverile di Abilmente Roma. Impossibile rimanere indifferente alle composizioni floreali che regnavano maestose e animavano la grande parete bianca... ... e dai fiori giganti, tanto maestosi, quanto fragili. In mezzo a questo tripudio di carta lavorata, piegata, modellata c'era lei, Monica, un concentrato di grinta, entusiasmo, positività e ironia. Se ve lo state chiedendo, no, quella accanto a Monica non sono io, ma Fabiola. In fiera siamo andate insieme e lei è stata abbastanza folle da indossare un cerchietto con un enorme fiore, per poi farsi immortalare dalla mia macchina fotografica. Monica è stata molto disponibile e noi ne abbiamo approfittato per conoscerla meglio. Perché la scelta della carta come materiale delle tue creazioni? La carta è un materiale che si usa da tantissimo tempo.  Per lavorare la carta ne devi conoscere bene le caratteristiche. Sono più di 20 anni che lavoro a stretto contatto

Cesare Felici. La poetica dell'uomo "Comune"

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Roma, 8 luglio 2016, sono le 21.00 circa e a Microprisma il pubblico incomincia ad entrare. Provo ad immaginare alcune delle possibili traiettorie che seguirà: perché questa sera Arte e Vita possono moltiplicarsi in un gioco ad effetto multiplo. Lo spazio espositivo accoglie due esperienze che si dipanano tra arte dello sguardo e arte della vita offrendo al pubblico una doppia possibilità: muoversi lungo il perimetro della sala, lasciandosi emozionare dalle luci di Chicago Lights eternate dai magnifici scatti di Satoky Nagata, ma anche muoversi internamente, verso il centro, attivando un gioco di specchi, di sguardi, di reciproca conoscenza, attraverso l'Eye Contact Experience. A mettersi in gioco in questa esperienza di corporeità performativa è Cesare Felici: un uomo "comune", medico, attore, "esploratore della comunicazione", come ama definirsi. L'esperienza trae spunto dall'Eye Contact Experiment, esperimento umano e sociale nato in Austral

In giro per Roma: la bottega de Gli Stolti

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In una calda e assolata mattina di luglio sono andata in giro per Roma nel Rione Regola, tra le rovine di Largo di Torre Argentina e l'Isola Tiberina. Lì, in via Santa Maria de' Calderari, c'è la bottega artigiana di Simona e Andrea e io non ho potuto fare a meno di fermarmi a fare due chiacchiere con loro.

Not So Bag: le borse del cinema

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La borsa ha una particolarità, direi anche un privilegio: è un meta-oggetto. Serve a portare  degli oggetti, ma essa stessa non è veramente un oggetto, è a un gradino superiore rispetto a ciò che trasporta. E' incomparabile, è un medium. (Francois Dagognet) Le borse sono molto più di un accessorio, sono indispensabili per la vita di ogni donna. Per ogni occasione c'è la borsa adatta. Ogni epoca della nostra vita è segnata da un modello particolare di borsa. Io adoro le borse, di qualsiasi dimensione e forma. E' per questo che, quando la mia amica Angela mi ha detto di aver incontrato degli artigiani che realizzavano delle incredibili borse in pvc, sono rimasta senza parole, sono rimasta ipnotizzata dalle loro creazioni.

Alberto Rastelli. Tra evocazione e scoperta

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“ A frammenti per associazioni ed essenze, Rastelli nella visione ricerca l’unità perduta di sensazioni e di sogno, di  mondo e di vita e la pittura diviene sommessa e inesistente evocazione e scoperta ” Elio Mercuri Via Margutta mi accoglie come una signora appena sveglia, comincia appena ad animarsi. Cominciano ad arrivare turisti, amanti dell'arte, curiosi.

Le InSolite Cose che rendono una giornata speciale

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La fantastica giornata a Trastevere passata in compagnia di Fabiola non poteva certo concludersi meglio! Dopo aver incontrato Malakapa e Glimoire ci siamo avvicinate a quello che di grano lunga era il banco più colorato ed eccentrico.

Giuseppe Digiacomo - quadri che prendono vita

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Passeggiando per via Margutta, a Roma, in occasione della mostra dei Cento Pittori, sono stata inevitabilmente attratta dalle opere di un giovane artista emergente, Giuseppe Digiacomo. Interessante la chiacchierata che abbiamo fatto insieme e ancor di più la scoperta delle sue opere e del suo linguaggio artistico.

La storia di Teddy l'Orsetto Urbano

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Chi è Teddy? Lui si definisce un "Orsetto Urbano che si nutre di rifiuti e caramelle". In realtà Teddy è un artigiano e artista del riciclo. La sua missione è trovare oggetti in disuso e trasformarli i gioielli. Cosa nello specifico? A Teddy piacciono le posate, specialmente quelle d'argento. Posate che tra le sue mani si trasformano in monili. Le serrature che un tempo custodivano preziosi tesori, ora si trasformano in collane, bracciali e orecchini.