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Bassott: tutto si crea, nulla si distrugge.

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Entrare nel mondo di Bassott è entrare in un mondo fantastico fatto di labirinti, di oggetti smarriti e di luci che indicano la via da percorrere. Io ho impiegato un po' di tempo a seguire la via giusta, a lasciarmi guidare dalla luce. Ho trovato le istallazioni di Bassott lungo il mio cammino, tra i corridoi e le sezioni di Paratissima. Le ho seguite come Pollicino nel bosco e sono arrivata alla sezione Design, dove ho trovato gli ideatori del progetto, ai quali ho potuto rivolgere qualche domanda. Che cosa è Bassott e come nasce? Bassott è un sodalizio artistico, che nasce per puro caso, ispirati un po' dall'idea del riciclo, delle luci e delle tre dimensioni e dalla voglia di fare qualche cosa di creativo in alternativa al nostro lavoro tradizionale. Che ruolo ha la luce nei vostri lavori? In quasi tutte le nostre opere c'è la luce, perché dà un effetto tridimensionale oltre a evidenziare ulteriormente l'immagine. Ha un ruolo quasi primario, perché

Buonvink: il design che incontra l'up-cycling

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Quando ho visto queste strane lampade, ho subito pensato al design anni '70, quando non si vedevano tanti punti luce penzolare giù dal soffitto. Nelle case c’erano piuttosto piantane o grandi lampade da terra, per lo meno a casa mia era così. Per questo motivo, a Paratissima, non ho resistito alla tentazione di avvicinarmi e chiedere a Daniela Buonvino di spiegarmi la natura di queste strane lampade. Ho scoperto così che Daniela con il suo lavoro si inserisce nella corrente dell'up-cycling.

Pottery Lab: quando la terra prende forma.

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Rimango sempre affascinata dalla materia che si trasforma, dalla possibilità di plasmare la terra. Ipnotizzata dal piatto che ruota e dalle mani che accarezzano, creano e modellano, ho una grande stima e una forte ammirazione per chi riesce a creare con l'argilla. Così, quando studiavo gli artisti presenti a Paratissima, il mio occhio e la mia curiosità sono stati attratti dalla scheda del Pottery Lab e dal progetto che avrebbero presentato in quella occasione. Il progetto, ispirato a un reperto archeologico volutamente realizzato a grande dimensione, propone la ricostruzione di una forma classica mediante uno scheletro metallico e su di esso l'applicazione di frammenti ceramici che ciascun partecipante eseguirà secondo la propria creatività. Mi è dispiaciuto molto non poter conoscere le signore dell'associazione, che sono arrivate a Paratissima nella serata conclusiva, troppo tardi per me che ero già di ritorno a casa. Non potevo, però, farmi sfuggire l'occasio

Vivere l'abito secondo Santarella

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Non sapevo che le parole Abito e Abitare avessero la stessa radice etimologica Habere, intesa sia come modo di essere, disposizione, atteggiamento, sia come abitudine, consuetudine dello stare e dell’abitare. Indossare un abito dunque significa far vivere non solo una forma, ma una sensibilità attraverso la quale ci rapportiamo all’ambiente e agli altri. Perché è dentro un abito che noi abitiamo il mondo. Un concetto a me sconosciuto e che ho scoperto grazie all'incontro con Barbara Annunziata e Francesca Gattoni, architetti, fashion designer e creatrici del brand Santarella. Ho avuto la fortuna di incontrare Barbara Annunziata, la metà di Santarella, in un loro “evento esperienziale”, ospitato nello showroom di Alessandra Calvani. Confesso che mi incuriosiva parecchio capire, perché chiamassero così i loro eventi. Dopo aver sperimentato i capi Santarella ho capito…

Aystone. L'alchimia della pietra

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Scolpire non è scavare una pietra, è trovare il respiro della vita in essa e rivelarlo. (Anonimo) Giacomo Noyà è uno scultore: lavora, scolpisce e modella il marmo. La materia che passa tra le sue mani si trasforma: tutto diventa marmo levigato, leggero, tanto leggero da poter essere indossato. Incontrare Giacomo a Paratissima per me è stato un onore; poter vedere da vicino le sue creazioni, un’emozione. Parlare del marmo e della sua leggerezza potrebbe sembrare un controsenso, invece non lo è affatto. Soprattutto non si può parlare di pesantezza con Giacomo, che realmente riesce a trasformare, a rendere indossabile una delle pietre più dure della terra. Tantissime domande mi sono frullate nella testa a cominciare dal nome del marchio.

Dalla fotografia al gioiello: appunti (visivi) di Alessandra Calvani Design

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Tra Porta Portese e l’Ex-Mattatoio, nel meraviglioso contesto del Design District di Castel Bolognese, ricavato dalla riqualificazione di un ex fonderia, si trova lo showroom Calvani Design. Uno spazio che rispecchia la visione della vita e del tempo di Alessandra Calvani, un luogo dove creatività, immaginazione e versatilità accompagnano il curioso visitatore in un viaggio di ritorno al gioiello inteso come oggetto da godere e fruire sia indossato che semplicemente appoggiato su una superficie.

Passeggiando con Luigina Mazzocca nel giardino dei Buoni Frutti

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Era sabato dopo pranzo e io girovagavo tra i corridoi e gli spazi di Torino Esposizioni. Ancora non c'era tanta gente in giro e io mi godevo la vista di tante opere d'arte.

Andrea Marchetti e i Labirinti Urbani

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Le sue foto di Andrea Marchetti erano ospitate all'interno della mostra Infiniti Labirinti curata da  Aurora Bolandin e Flaminia Valentini. L'incontro, che è avvenuto, a dire la verità, in modo un po' rocambolesco, si è rivelato essere molto piacevole e interessante.

ArMonia Creazioni: ritratti d'autore

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Entrare a Paratissima è un po' un vortice di emozioni, di sensazioni, di scoperte. Io sono approdata a Torino per parlare con le persone, con gli artisti, per conoscere storie da raccontare. Come spesso accade, prima di finire nel vortice ed essere risucchiata, mi sono incamminata nelle sezioni a me più amiche, nelle quali riesco a muovermi meglio senza combinare troppi guai. Così mi sono ritrovata davanti a dei ritratti di famiglia molto belli e particolari che hanno subito attirato la mia attenzione.

Paratissima in Wonderland

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Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare  in una realtà inesplorata che sembra un sogno. (Guy de Maupassant) Il mio personale viaggio all'interno di Paratissima comincia da qui. Mi lascio la città alle spalle, chiudo le porte della realtà e cammino verso un mondo a me sconosciuto. Giro, senza una meta precisa. Ho come bagaglio la curiosità, come bussola il mio istinto. Cerco di trovare una strada per me percorribile. Incontro, sul mio cammino mani, tese alla ricerca della luce, dell'essenza della vita. La strada si fa tortuosa e incontro volti pensierosi e sofferenti. Corpi ingabbiati che chiedono aiuto. Corpi in fuga dalle loro cornici dorate. Cambio strada, cambio rotta. Ho bisogno di dirigermi verso acque più calme. Non è facile. Il mondo gira vorticosamente. Solo un filo tiene uniti i momenti del tempo. Ho le vertigini, non riesco a stare dritta. Mi giro e incontro loro. Si sono

In partenza destinazione Paratissima 12

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Era primavera quando è uscito il bando per partecipare come blogger a Paratissima e io, insieme alle mia amiche blogger Federica e Fabiola non ce lo siamo fatto ripetere due volte! Abbiamo presentato la nostra candidatura e abbiamo aspettato, con poca fiducia, in realtà, ma con tanta speranza. Poi però la mail che ci dichiarava "blogger media-partner" è arrivata e noi siamo improvvisamente entrate nel vortice dei preparativi. Già perchè no è affatto facile organizzare una  trasferta, specie se è la prima come blogger e se poi questa è anche il pretesto per stare insieme ad amiche visrtuali che raramente si ha la possibilità di incontrare in carne ed ossa. E poi c'è la meta: Torino, la città dove è nata Paratissima e che ospiterà, dal 2 al 6 novembre più di 500 artisti e creativi; 9 mostre curate dai 17 giovani curatori di N.I.C.E., acronimo di New Independent Curatorial Experience, il corso per curatori di Paratissima; 7 sezioni: Arti visive, Fotografia, G@p/Galleri

Flavia Biagioni, La Rompipallet.

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Si chiama Flavia, la Rompipallet, ed è una artista del riciclo. Grazie a lei vecchi tubi si trasformano in omini di luce che a me ricordano tanto Edi, l'amico di Archimede Pitagorico. Ho conosciuto Flavia sotto i portici di Eataly vicina di banco di Sonia. Entrambe unite non solo da amicizia, ma anche dalla stessa idea di riciclo e di arredo in stile industriale. E se di Sonia e del suo mondo fantastico vi ho già parlato, oggi è il turno di Flavia.

Emanuele Leonardi: il dito o la luna?

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Quale luogo migliore per incontrare un artista a Roma se non al Rione Monti. Arte e artigianato fanno parte del DNA di questo quartiere. Un luogo speciale per un artista altrettanto speciale: scultore, pittore, orafo, poeta... .... ma lasciamoci sedurre dalle sue opere. Emanuele Leonardi è nato e cresciuto a Roma, dove ha studiato come Maestro d’Arte applicata all'architettura e all'arredo e poi presso l'Istituto di Arte Orafa del Maestro Maurizio Lauri.