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Alla scoperta di Villa Torlonia

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L'aria di Primavera si fa sentire e con essa la voglia di mettere il naso fuori casa per scoprire luoghi nuovi, affascinanti e bellissimi. Grazie all'opportunità di entrare in modo gratuito nei Musei in Comune , i musei civici di Roma Capitale, sono andata a Villa Torlonia. La storia della villa Villa Torlonia è la più recente delle ville nobiliari romane e conserva ancora un particolare fascino dovuto all’originalità del giardino paesistico all’inglese e alla ricca quantità di edifici ed arredi artistici disseminati nel parco.  Siamo su via Nomentana, otre le mura dello Stato Pontificio, ben al di là di Porta Pia, praticamente in campagna. Il terreno, della famiglia Pamphilj,  era coltivato a vigna quando venne acquistato  alla fine del Settecento dal banchiere Giovanni Torlonia. Toccò a lui trasformare la tenuta rurale in propria residenza. Il progetto di trasformazione fu affidato a Giuseppe Valadier che trasformò due edifici preesistenti (l'edificio padronale e il casin

fantastrega 2024: pronti, partenza, via!

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 Quest'anno arrivo per tempo (e non in ritardo come lo scorso anno) a partecipare al  Fantastrega. Andiamo con ordine. Prima di presentarvi per bene i miei libri dovete sapere (ma sono certa che voi già lo sappiate) che il 5 aprile sono stati resi noti i 12 libri candidati al Premi Strega 2024: Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi), proposto da Simona Cives. Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti), proposto da Romana Petri. Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli), proposto da Gianni Amelio. Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi. Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi. Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi), proposto da Valeria Parrella. Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM), proposto da Franco Di Mare. Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani), proposto da Nadia Terranova. Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro

Per le giornate FAI di Primavera: Palazzo Marina

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  Quest'anno mi sono ricordata per tempo delle giornate del FAI di Primavera e così sono riuscita a ritagliarmi una mattinata per visitare Palazzo Marina. Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, è una fondazione senza scopo di lucro nata nel 1975, sul modello del National Trust, con il fine di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano. La sua missione è preservare il patrimonio storico e culturale italiano raccontandolo. Da questa necessità nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera dando vita, e poi corpo, e poi forza a una impressionante struttura di volontariato – le Delegazioni del FAI – Vi do un po' di numeri. In trentadue anni sono stati aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili a 12 milioni e 515.000 di cittadini. Nello scorso fine settimana, grazie al FAI e ai suoi volontari, si sono potuti aprire 750 luoghi in 400 città italiane. I Piccoli Ciceroni  dell'Istituto Massimo di Roma sono stati dell

La Divina Commedia riveduta e scorretta

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Gli ultimi due libri letti sono stati molto belli, non posso negarlo, ma con tematiche difficili. Avevo bisogno però di leggere qualche cosa di più leggero o quanto meno qualcosa che non mi catapultasse in una guerra civile o, peggio, in storie di bambini bruciati vivi negli incendi .  Così ho deciso di riprendere in mano il vecchio caro Dante Alighieri, amico di un tempo che fu, che con un alto tasso di umorismo, si fa scarrozzare dal povero Virgilio negli inferi della terra. Tranquilli. Non è che mi sono completamente impazzita, almeno non tanto da leggermi la Divina Commedia in formato integrale per passare il tempo e per divertirmi un po'. Il 2021 è stato il settecentenario della morte del Sommo Poeta e per l'occasione regalai al mio papà il libro del quale vi viglio parlare oggi. L'opera di Dante non ha pari: è allo stesso tempo lirica e volgare, sacra e rivoluzionaria e, soprattutto nelle cantiche infernali, molto molto ironica. La scelta di comprare questo libro, tr

Rossella Postorino, Mi limitavo ad amare te

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  " Cosa facevo io mentre durava la Storia? Mi limitavo ad amare te ."  Izet Sarajli Era un po' che era sul mio comodino in attesa di essere letto. Finalmente è arrivato il suo turno e per me è stato fare un tuffo nel passato, ritornare alle cronache della guerra civile in Jugoslavia, alle immagini di una Sarajevo distrutta, allo stadio usato per i Giochi Olimpici ridotto a enorme cimitero, alle foto della Sarajevo bella, bellissima e ancora in pace, portate a scuola dalla compagna di classe, unica ad essere passata di lì qualche mese prima della tragedia che si chiama guerra. La guerra raccontata, in questo libro, da bambini, soli, abbandonati, lasciati andare nella speranza della salvezza. Omar, Nada, Ivo, Danilo raccontano la loro infanzia fatta di orfanotrofi, promesse, speranze e incubi. Ispirato a una storia vera, è un romanzo di ampio respiro, di formazione, di guerra e d’amore. Molti bambini negli anni '90 del '900 arrivarono in Italia per sfuggire dalla g

Donato Carrisi, L'educazione delle farfalle

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  "Quando scoprirai la verità, sarà troppo tardi per sfuggire da questa storia" In realtà è impossibile sfuggire da questa storia da subito, dalle prime righe del primo capitolo quando una casa di legno brucia nel cuore della notte. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano: undici bambine, ne manca una. Il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena. Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone. Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se da

Sotterranei di Roma: il Vicus Caprarius - La città dell'acqua

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  Non bisogna fare l'errore, quando si visita Roma, di vedere solo quello che sta al di sopra dei nostri piedi (che pure è tanto e bellissimo), bisogna imparare a conoscere anche i sotterranei. Le catacombe, certamente, ma anche  siti archeologici che spuntano qua e là come per magia. Non bisogna neanche allontanarsi dai percorsi più turistici. Infatti oggi vi porto a pochi passi da Fontana di Trevi, a oltre nove metri di profondità rispetto all’attuale piano stradale, dove una campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza Archeologica di Roma tra il 1999 e il 2001 durante i lavori di ristrutturazione di un cinema portò alla luce un grande e antico complesso edilizio.  Aperto al pubblico nel 2004, il sito è un esempio suggestivo della stratificazione archeologica che si estende sotto il Rione Trevi e che, a sua volta, permette di ripercorrere alcuni dei grandi eventi della storia della città, dalla realizzazione dell’Aqua Virgo all’incendio di Nerone, dal sacco di Alarico all’ass