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La Centrale Montemartini, tra antico e moderno

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Come prima tappa alla scoperta del quartiere Ostiense vi posto a visitare la Centrale termoelettrica Giovanni Montemartini. Vi starete chiedendo perchè proprio una centrale termoelettrica e sicuramente starete pensando che la scelta sia leggermente fuori target rispetto a un blog che si occupa di andare alla ricerca della creatività. Abbiate fiducia e non rimarrete delusi! La Centrale Montemartini è uno straordinario esempio di riconversione in sede museale di un edificio di archeologia industriale. Questa è la sua storia. Fu inaugurata il 30 giugno 1912 dal sindaco Ernesto Nathan e divenne il primo impianto di produzione elettrica dell'Azienda Elettrica Municipale (antesignana di Acea).  La zona sulla quale sorse la centrale era a vocazione industriale, come testimonia anche l'insediamento dei mercati generali e del Gazometro, e vicina sia al Tevere, perfetto per il continuo e necessario approvvigionamento d'acqua, che alle vie stradali e ferroviarie. Inoltre si trovava al

Quartiere Ostiense: tra storia e creatività

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Vi porto a fare una passeggiata nel Quartiere Ostiense, per la precisione lungo quel tratto della Via Ostiense, che collega Porta San Paolo alla Basilica di San Paolo fuori le mura. Prima però vi racconto un  po' della sua storia. La zona dell'odierno Quartiere Ostiense, al di fuori della Basilica di San Paolo, fu un'area principalmente campestre e rurale fino all'inizio del Novecento quando cominciò a prendere forma come un quartiere industriale.  In epoca fascista, precisamente nel 1921, assunse lo status ufficiale di quartiere,piuttosto popoloso, dato che vennero ad abitare qui parte degli operai che lavoravano nella zona. Negli anni ’50 Ostiense era uno dei quartieri più frequentati dai gourmet e dagli amanti del divertimento notturno. Oggi Ostiense è un quartiere piacevole da visitare, che unisce l’atmosfera familiare del rione alla vivacità della vita romana, che unisce il centro alle parti più periferiche della città. Venti anni fa il quartiere fu riportato alla

Cinque modi in cui si declina la creatività dell'uovo nell'arte

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  Salvador Dalì Omne vivum ex ovo (ogni essere vivente proviene dall’uovo) L'uovo è simbolo di perfezione e di  nascita. Era spesso usato nella antichità come decorazione di sepolcri e templi proprio per esorcizzare la morte con l'idea della nascita e quindi anche simbolo della Resurrezione di Cristo. L'usanza di offrire e donare uova, anche tra i vivi, si è tramandata poi fin dai Romani, lungo tutto il Medioevo a oggi; regalare un uovo è augurare fertilità e benedizioni. L’uovo è uno dei simboli più antichi e mistici che conosciamo ed è strettamente legato al concetto di “creatività”. In moltissime culture esistono miti che parlano dell’Uovo  come punto di origine di ogni cosa: da un enorme nulla qualcosa prende forma. Come è stata declinata la creatività dell'uovo nell'arte? Ho selezionato per voi cinque uova d'autore. UNO LUCA POZZI DRAGONS EGGS Realizzato a Mezzano di Primiero nell'ambito dell'Iniziativa Una Boccata D'arte a cura di Fondazione El

Alla ricerca degli enigmi di Torquemada: La mascella di Caino

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  Alea iacta est. Il dato è tratto, il libro l'ho comprato, il gioco è iniziato. Di cosa sto parlando?  Ora vi spiego. Il libro è "La Mascella di Caino" di Torquemada: un puzzle lettereario dove niente è come sembra a cominciare dalle pagine del libro che non sono rilegate nell'ordine corretto. Nel 1934  Edvard Powys Mathers con lo pseudonimo di Torquemada decide di giocare con i suoi lettori e da alle stampe un romanzo giallo che è al tempo stesso l'enigma lettererio più difficile mai concepito. Cosa deve fare il lettore? Ripristinare l'ordine corretto delle pagine e quindi della narrazione Scovare i sei assassini dei sei cadaveri presenti nella storia Facile, direte voi! Quasi impossibile direi io. Infatti sono solo 3 le persone che da allora sono riuscite a  risolvere l'enigma. "Siate certi che esiste un ordine inevitabile, quello in cui sono stater scritte le pagine e che, anche se la mente del narratore di tanto in tanto compie voli pindarici tor

Narnilandia - tra favola e realtà

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Esiste un luogo magico dove realtà e fantasia si intrecciano e dove intrepidi ragazzi e ragazze devono superare molte prove di coraggio e di destrezza prima di poter essere incoronati re e regine. Questo luogo si trova in centro Italia e da alcuni recenti studi viene considerato il centro geografico della penisola: a Narni, l'antica Narnia per l'esattezza. Tutto nasce dalle menti creative dell'Associazione Narni Experience. Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo[senza fonte] per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese[senza fonte], anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l'antico nome di Narnia.  Ma torniamo ai nostri giorni e cerchiamo di capire come si può trasformare una gita turistica in una esperienza di gioco creativo! Narnilandia è un gioco di realtà altern

C'era una "S"volta. Storie che cambiano il mondo

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Questa (15-21 marzo) è la diciottesima settimana di azione contro il razzismo e proprio per questo motivo io vi voglio raccontare di un progetto: "C'era una "S"volta. Storie che cambiano il Mondo".  Il progetto è promosso dalle Associazioni M.A.S.C. APS e Dire Fare Cambiare APS in collaborazione con ItaliaHello Onlus, Nessun luogo è lontano, Il Refuso Aps con il progetto Giornalisti nell’Erba, Scuola di Teatro DamArte di Capena e Oratorio Osma di Marsciano (PG),  CSV LAZIO e realizzato grazie al contributo dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) Mi piace perchè punta l'accento sul lieto fine delle storie di integrazione e lo fa attraverso il racconto di sette testimonianze: storie di immigrazione diverse ma accumunate dalla consapevolezza della scelta dell'Italia come nuova casa e dalla volontà di superare gli ostacoli derivanti dal percorso di inclusione. Storie eccezionali nella loro normal