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Carmen Verde, Una minima infelicità

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Una minima infelicità è la storia di Annetta e della sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier.  E' Annetta che racconta la sua storia, la satoria della sua vita incastrata tra Sofia, la madre, che si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto, Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare e Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, che cede a Clara il controllo della sua vita domestica.  Annette si ritrova a scrivere la sua storia, la storia dell'infelicità di una intera famiglia.   L'infelicità non è soltanto una categoria dello spirito. Se così fosse, se si trattasse di una faccenda esclusivamente interiore, chiusa nel segreto del nostro essere, nessuno riusirebbe a vederla. No. L'infelicità è un luogo, un luogo fisico, una stanza buia nella quale decidiamo di stare. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva

Ada d'Adamo, Come d'aria

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Tante parole per spiegare altrettante sensazioni si stanno affollando nella mia mente ma faticano a uscire fuori in modo coerente con il risultato che faccio fatica a raccontarvi di questo libro. Quindi provo a cominciare dall'inizio. Come d'aria è la storia di Ada e di Daria, madre e figlia i cui corpi sono strettamente legati dalla malattia. Daria ha il suo destino segnato da una mancata diagnosi prenatale. Ada è sua madre che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata.

Romana Petri, Rubare la notte

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Oggi vi parlo del primo libro che ho letto e che ho scelto tra i 12 finalisti del Premio Strega: Rubare la notte di Romana Petri e non è solo tra i 12 finalisti è anche tra i 5 libri che ho scelto per la mia squadra al Fanta Strega . Ho scelto questo libro per darmi una altra opportunità con questa scrittrice che un po' mi aveva deluso quando avevo letto "Il mio cane del Klondike". E meno male! Perchè con questo libro ho scoperto una autrice fantastica che ha saputo rendere una biografia una dolce e preziosa favola.

Il lenzuolo, un romanzo di Paolo Dal Canto

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  Mi capita qualche volta, dopo aver finito di leggere un libro di avere più domade (da fare all'autore del libro) che certezze.  E' successo anche questa volta dopo aver letto IL LENZUOLO, il primo romanzo di Paolo Dal Canto. Dopo un primo capitolo che mette a dura prova il lettore perchè è in esso descritta la violenza carnale di una donna. E' l’impronta della donna violentata e torturata che restaimpressa su di un lenzuolo, una sorta di sindone che ha ben poco di sacro, ma che è l'unica testimone della crudeltà e della ferocia di cui un uomo può essere capace. Il lenzuolo, quel lenzuolo, diventa così il filo conduttore di tutto il romanzo. E' a lui che i due protagonisti affidano le loro speranze e la loro stessa sopravvivenza in un mondo popolato da personaggi ambigui, incredibili. E' proprio sul ruolo che ha il lenzuolo all'interno del romanzo che io comincio a interrogarmi e a fantasticare. Per fortuna questa volta ho avuto la possibilità di confrontar