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Visualizzazione dei post con l'etichetta Roma

Ultima fermata: Colosseo

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Prima di chiudere il blog per le vacanze di Natale, ho pensato di farvi un piccolo regalo. Vi voglio portare a scoprire la fermata Colosseo della metro C che ha aperto dopo dodici anni di lavori. Una attesa infinita ma il risultato è davvero sorprendente. Non si tratta solo della comodità di raggiungere uno dei luoghi più iconici di Roma senza passare dall’ormai inevitabile nodo di Termini, né soltanto della possibilità, finalmente concreta, per le periferie di arrivare direttamente in centro. Questa stazione è molto di più di un punto di passaggio: è un’area museale che si svela passo dopo passo, mentre si scende sotto il livello della città. Attraverso vetrate e affacci sospesi si intravedono resti archeologici, muri antichi, stratificazioni che raccontano secoli di Roma senza bisogno di pannelli invadenti o percorsi forzati. Il museo non interrompe il viaggio, lo accompagna. La sensazione è quella di attraversare il tempo mentre si cambia quota, con la città moderna che resta sopra ...

Torre dei Conti: quando la città cade e si rialza

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Un rumore secco, un tonfo, un brivido che attraversa i Fori. Ieri un frammento della Torre dei Conti è crollato durante i lavori di restauro. Le immagini, diffuse in poche ore, mostrano la polvere sollevarsi accanto al Colosseo, come se Roma — ancora una volta — respirasse la propria fragilità. Ma non è la prima volta che accade. E forse, in questa città, non sarà mai l’ultima. La Torre dei Conti è lì da più di ottocento anni, in bilico tra passato e presente, pietra e memoria. Quando fu costruita, nel 1203, Roma era una città inquieta, attraversata da lotte tra famiglie nobili e sogni di potere. Papa Innocenzo III volle erigerla per suo fratello Riccardo Conti, a guardia del rione Monti, su un terreno che poggiava — come spesso accade qui — sulle rovine di un mondo più antico: l’esedra del Foro della Pace, il tempio fatto costruire da Vespasiano. Fin dall’origine, dunque, la torre era una sfida al tempo: una fortezza medievale che cresceva sopra un monumento romano, segno di contin...

Orizzonti|Rosso

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Andy Worhol Eccomi a raccontarvi di nuovi di alta moda. Questa volta vi porto con me a Piazza Mignanelli, 23 sede della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti e spazio espositivo dedicato alla moda, all'arte e alla cultura. Ad attendermi la mostra inaugurale di questo spazio: Orizzonti Rosso. Attraverso 80 opere straordinarie L'allestimento esplora i molteplici orizzonti culturali del rosso, che è il primo colore che l'uomo abbia fabbricato e riprodotto in molteplici sfumature ed è un colore ricco di significati. La forza e la bellezza di questa mostra sta nella convergenza di arte e moda che insieme creano un linguaggio unico che trasforma il rosso come sistema di orizzonti in continua evoluzione. Valentino Garavani ha usato il Rosso come colore di riferimento e simbolo della sua identità creativa. Nell'orbita della bellezza Ogni nuova espressione rappresenta un orizzonte da superare e da reinterpretare come nell'espressionismo astratto di Lucio Fontan...

Dal cuore alle mani

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Non potevo perdermi la mostra degli abiti di Dolce e Gabbana, due geni dell'alta moda che hanno da sempre un legame profondo con l'eccellenza del patrimonio artigianale italiano dando forma a un linguaggio culturale che è capace di trasformare l'artigianato in poesia visiva. E' per questo che il racconto della mia visita comincia non dalla prima sala, ma dal cuore della mostra, dal luogo dove tutto si concretizza, la sartoria. Ed è una emozione perché è questo il motore delle collezioni. E' qui che prendono forma le idee e  disegni degli stilisti dopo essere stati interpretati dagli artigiani Si ha l'impressione che tutte le persone che ci lavorano siano uscite per una pausa, lasciando tutto il lavoro in sospeso. Dopo avervi fatto vedere dove sono realizzati gli abiti, ve li faccio vedere. E vi dico subito che io non mi aspettavo niente di tutto quello che ho visto. Non mi aspettavo la bellezza delle stoffe e dei ricami e ne sono rimasta incantata. Per questo vi...

Roma dall'alto: il Vittoriano e le sue terrazza

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Il punto più alto per ammirare Roma dall’alto sono le terrazze del Vittoriano, conosciuto anche come l’Altare della Patria. Il nome deriva da Vittorio Emanuele II, il primo re d'Italia. Alla sua morte, nel 1878, fu deciso di innalzare un monumento che celebrasse il Padre della Patria e con lui l'intera stagione risorgimentale. Il Vittoriano doveva essere uno spazio aperto ai cittadini. Il complesso monumentale venne inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911 e fu il momento culminante dell'Esposizione Internazionale che celebrava i cinquanta anni dell'Italia unita. Nel complesso monumentale, sotto la statua della Dea Roma, è stata tumulata, il 4 novembre del 1921, la salma del Milite Ignoto in memoria dei tanti militari caduti in guerra e di cui non si conosce il nome o il luogo di sepoltura. L’ingresso al Monumento dedicato a Vittorio Emanuele II è gratuito e già dalle scalinate potrai lasciarti stupire dalla bellezza di Roma. Ok Piazza Venezia con le gru per...

Cosa vedere alla Galleria Spada di Roma

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Collocata all'interno di uno dei palazzi rinascimentali più belli di Roma, il cinquecentesco Palazzo Capodiferro, la Galleria Spada ospita nelle sue quattro sale una celebre collezione di pittura barocca, creata nel corso del Seicento dai cardinali Bernardino (1594-1661) e Fabrizio Spada (1643- 1717). La raccolta si presenta come in una quadreria del XVII secolo e ciò rende conferisce a questo luogo un fascino unico. La sensazione, ancore oggi e dopo così fanti secoli, è quella di entrare in "casa Spada": ci si sente un po' turisti, un po' intrusi e si rimane come sospesi tra presente e passato. Le sale sono riccamente decorate e ancora arredate con importanti esempi di mobilio barocco Ci ho messo un po' per orientarmi e forse i molti dipinti mi hanno creato confusione. Il mio sguardo si è fermato sui dipinti di Artemisia Gentileschi La tela raffigura una monumentale immagine di Santa Cecilia, patrona dei musucisti, che suona il liuto.  Appartiene – come affer...