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Dal cuore alle mani

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Non potevo perdermi la mostra degli abiti di Dolce e Gabbana, due geni dell'alta moda che hanno da sempre un legame profondo con l'eccellenza del patrimonio artigianale italiano dando forma a un linguaggio culturale che è capace di trasformare l'artigianato in poesia visiva. E' per questo che il racconto della mia visita comincia non dalla prima sala, ma dal cuore della mostra, dal luogo dove tutto si concretizza, la sartoria. Ed è una emozione perché è questo il motore delle collezioni. E' qui che prendono forma le idee e  disegni degli stilisti dopo essere stati interpretati dagli artigiani Si ha l'impressione che tutte le persone che ci lavorano siano uscite per una pausa, lasciando tutto il lavoro in sospeso. Dopo avervi fatto vedere dove sono realizzati gli abiti, ve li faccio vedere. E vi dico subito che io non mi aspettavo niente di tutto quello che ho visto. Non mi aspettavo la bellezza delle stoffe e dei ricami e ne sono rimasta incantata. Per questo vi...

Roma dall'alto: il Vittoriano e le sue terrazza

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Il punto più alto per ammirare Roma dall’alto sono le terrazze del Vittoriano, conosciuto anche come l’Altare della Patria. Il nome deriva da Vittorio Emanuele II, il primo re d'Italia. Alla sua morte, nel 1878, fu deciso di innalzare un monumento che celebrasse il Padre della Patria e con lui l'intera stagione risorgimentale. Il Vittoriano doveva essere uno spazio aperto ai cittadini. Il complesso monumentale venne inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911 e fu il momento culminante dell'Esposizione Internazionale che celebrava i cinquanta anni dell'Italia unita. Nel complesso monumentale, sotto la statua della Dea Roma, è stata tumulata, il 4 novembre del 1921, la salma del Milite Ignoto in memoria dei tanti militari caduti in guerra e di cui non si conosce il nome o il luogo di sepoltura. L’ingresso al Monumento dedicato a Vittorio Emanuele II è gratuito e già dalle scalinate potrai lasciarti stupire dalla bellezza di Roma. Ok Piazza Venezia con le gru per...

Cosa vedere alla Galleria Spada di Roma

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Collocata all'interno di uno dei palazzi rinascimentali più belli di Roma, il cinquecentesco Palazzo Capodiferro, la Galleria Spada ospita nelle sue quattro sale una celebre collezione di pittura barocca, creata nel corso del Seicento dai cardinali Bernardino (1594-1661) e Fabrizio Spada (1643- 1717). La raccolta si presenta come in una quadreria del XVII secolo e ciò rende conferisce a questo luogo un fascino unico. La sensazione, ancore oggi e dopo così fanti secoli, è quella di entrare in "casa Spada": ci si sente un po' turisti, un po' intrusi e si rimane come sospesi tra presente e passato. Le sale sono riccamente decorate e ancora arredate con importanti esempi di mobilio barocco Ci ho messo un po' per orientarmi e forse i molti dipinti mi hanno creato confusione. Il mio sguardo si è fermato sui dipinti di Artemisia Gentileschi La tela raffigura una monumentale immagine di Santa Cecilia, patrona dei musucisti, che suona il liuto.  Appartiene – come affer...

il Bunker di Mussolini

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Lo sapete, perché già ve l'ho raccontato , che Mussolini stabilì la sua residenza a Villa Torlonia il 22 luglio del 1925, quando gli venne concessa su invito del principe Giovanni Torlonia jr., ultimo erede del ramo discendente da Alessandro.  Il rifugio antiaereo Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale e i primi bombardamenti sull’Italia, si rese necessario provvedere alla sicurezza di Mussolini anche dentro Villa Torlonia. Va detto subito, il primo rifugio antiaereo di Mussolini non fu questo, ma fu adattata a rifugio una cantina  sotterranea sotto il laghetto detto “del Fucino”, realizzata dai Torlonia nell’Ottocento sfruttando con ogni probabilità un’antica area cimiteriale preesistente, e cui si accedeva attraverso una porta di fronte all’ingresso est del Teatro. Alla fine del 1940 la cantina venne munita di porte antigas, di un sistema di filtraggio e rigenerazione dell’aria, di luce elettrica e altre dotazioni per rendere il luogo più confortevole e adatto a soste ...

Villa Torlonia: la Casina delle Civette

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  La Casina delle Civette è uno degli edifici più caratteristici all'interno del parco di Villa Torlonia. Certamente non monumentale come il Casino Nobile ma sicuramente più affascinante, col suo profilo quasi fiabesco.  La sua storia Edificato alla metà dell'800, come la maggior parte degli edifici della villa, inizialmente era una costruzione rustica, somigliante ad uno chalet di montagna e per questo denominata Capanna Svizzera. La trasformazione nell'attuale aspetto risale ai primi vent'anni del XX secolo, quando si operò una modifica dell'edificio originario che assunse caratteristiche più medievali e ne venne aggiunto un altro di fronte (collegato da un ponticello e da un passaggio sotterraneo) dall'aspetto più articolato e più liberty.  Vi abitò fino al 1938 Giovanni Torlonia jr, uomo schivo e solitario. Le vetrate Se all'esterno sono le forme e le decorazioni a maiolica ad attrarre l'attenzione, all'interno è il regno delle vetrate artistiche...