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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Changing Atmosphere ... tutto si trasforma

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Secondo un racconto di Plinio il vetro fu una scoperta accidentale dovuta ad alcuni mercanti fenici, che, sbarcati presso le rive del fiume Belo in Siria intorno al 5000 a.C, accesero un fuoco da campo ed usarono per appoggiare le loro pentole dei blocchi di nitrato prelevato dal carico che trasportavano. ...il natron, fondendosi per l'ardore del fuoco e mischiandosi con la sabbia della spiaggia, si vide un nuovo liquido trasparente formato da questo miscuglio... Probabilmente questa è solo una leggenda, fatto sta che ancora oggi il vetro è tra i principali materiali usati per la conservazione di alimenti solidi e liquidi. Il vetro ha anche la caratteristica di poter essere utilizzato per la conservazione più volte, perché è un materiale sul quale non rimane traccia, se ben pulito e trattato, dell’alimento conservato. E’ innegabile, però, che questo materiale si presta molto per essere anche riutilizzato in ambito artistico. Le bottiglie, una volta finito il contenuto

Marie Anne, la storia di un destino comune

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Roma, raid al centro antiviolenza di Tor Bella Monaca. «E' un'intimidazione» ( Il Messaggero , 20 giugno 2017 ) Tor Bella Monaca, atti vandalici al centro antiviolenza "Marie Anne Erize". Catallo: "Non ci fermiamo" La presidente del centro: "Non ci facciamo spaventare da questi vili attacchi andiamo avanti per la nostra strada" ( RomaToday , 21 giugno 2017 ) Quasi sette milioni, secondo i dati Istat, sono le donne che, nel corso della loro vita, hanno subito una forma di abuso. Sono 3 milioni e 466 mila in Italia, secondo l'Istat, le donne che nell'arco della propria vita hanno subito stalking , ovvero atti persecutori da parte di qualcuno, il 16% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste, 2 milioni e 151 mila sono le vittime di comportamenti persecutori dell'ex partner. Ma il 78% delle donne che ha subito stalking , quasi 8 su 10, non si è rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto.

Le piccole opere uniche di Andrea Cadoni

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Cercare di scoprire l’essenza di un artigiano senza indagare sulle sue origini, senza conoscere i luoghi in cui ha vissuto e quale è stato il suo percorso formativo è un po’ come saltare una parte di storia e andare a leggere solo il finale, è come leggere l’ultima parte del romanzo senza leggerne la prima. Lo so, alle volte capita, soprattutto se si intravede un finale fantastico, lo abbiamo fatto tutti, è inutile nasconderci dietro un dito.

Salvatore Ferragamo: 90 anni indietro nel tempo

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Il 19 maggio scorso, a Firenze, io ho preso una nave, un transatlantico a dirla bene, il “Roma” e ho viaggiato in prima classe. L’ho presa, come se fosse una macchina del tempo, per intraprendere un viaggio all’indietro, dal 2017 al 1927, per rivivere e scoprire Salvatore Ferragamo, Firenze e l’Italia tutta dopo i suoi 12 anni trascorsi negli Stati Uniti. Come ho fatto a prendere un transatlantico-macchina del tempo in una città, che neanche affaccia sul mare? Facile! Mi sono recata a Palazzo Spini Feroni, dove ha sede il Museo Ferragamo e dove è allestita la mostra Il ritorno in Italia. Salvatore Ferragamo e la cultura visiva del Novecento , che è stata inaugurata il 19 maggio scorso e che sarà visitabile fino al 2 maggio 2018. Mi è bastato varcare una porta, per ritrovarmi in un altro mondo, in un’altra epoca.