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Galileo e le meraviglie della scienza: un viaggio al museo di Firenze

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Non è forse il primo luogo che viene in mente quando si parla delle meraviglie fiorentine, eppure custodisce un patrimonio altrettanto prezioso: quello della conoscenza. In un palazzo affacciato sull’Arno, a pochi passi dagli Uffizi, si entra in un mondo fatto di globi celesti, strumenti scientifici, esperimenti e visioni. È un viaggio nel tempo e nelle idee, ma anche un invito a guardare il presente con occhi più curiosi. Il Museo Galileo si trova nell’antico Palazzo Castellani, uno degli edifici più antichi di Firenze, affacciato sull’Arno e a pochi passi da Ponte Vecchio. Già questo lo rende un luogo affascinante, ma il vero tesoro è ciò che custodisce al suo interno: una delle più importanti collezioni di strumenti scientifici al mondo. Il nucleo originario del museo risale alla collezione medicea di strumenti scientifici, ampliata poi sotto la dinastia dei Lorena. Orologi solari, astrolabi, sfere armillari, globi terrestri e celesti raccontano un’epoca in cui la scienza non era an...

L’arte del formaggio tra passato e presente

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  C’è un sapere antico che resiste al tempo e profuma di latte caldo, di fieno e di legno: è l’arte di fare il formaggio.  Ogni Paese ha il suo formaggio tipico. Il formaggio esiste ovunque, dalla Lapponia al Nepal. La ricchezza della varietà casearia è data dallo spirito di inventiva degli abitanti e da specifici fattori ambientali. In Alto Adige latte e formaggio erano parte integrante dell'alimentazione contadina.  In malga si consumava latte a colazione e a cena. Nelle città il latte era difficilmente reperibile poiché la fornitura di prodotto fresco si presentava molto difficoltosa.  Solo con l'avvento della ferrovia divenne possibile trasportare il latte anche su lunghe distanze. In seguito all'acquisizione di nozioni mediche e scientifiche sul latte, le norme igieniche hanno via via regolamentato in maniera sempre più severa la vendita libera del latte appena munto e si vennero a costruire le grandi latterie sociali in corrispondenza dei centri abitati. La pri...

Orizzonti|Rosso

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Andy Worhol Eccomi a raccontarvi di nuovi di alta moda. Questa volta vi porto con me a Piazza Mignanelli, 23 sede della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti e spazio espositivo dedicato alla moda, all'arte e alla cultura. Ad attendermi la mostra inaugurale di questo spazio: Orizzonti Rosso. Attraverso 80 opere straordinarie L'allestimento esplora i molteplici orizzonti culturali del rosso, che è il primo colore che l'uomo abbia fabbricato e riprodotto in molteplici sfumature ed è un colore ricco di significati. La forza e la bellezza di questa mostra sta nella convergenza di arte e moda che insieme creano un linguaggio unico che trasforma il rosso come sistema di orizzonti in continua evoluzione. Valentino Garavani ha usato il Rosso come colore di riferimento e simbolo della sua identità creativa. Nell'orbita della bellezza Ogni nuova espressione rappresenta un orizzonte da superare e da reinterpretare come nell'espressionismo astratto di Lucio Fontan...

Dal cuore alle mani

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Non potevo perdermi la mostra degli abiti di Dolce e Gabbana, due geni dell'alta moda che hanno da sempre un legame profondo con l'eccellenza del patrimonio artigianale italiano dando forma a un linguaggio culturale che è capace di trasformare l'artigianato in poesia visiva. E' per questo che il racconto della mia visita comincia non dalla prima sala, ma dal cuore della mostra, dal luogo dove tutto si concretizza, la sartoria. Ed è una emozione perché è questo il motore delle collezioni. E' qui che prendono forma le idee e  disegni degli stilisti dopo essere stati interpretati dagli artigiani Si ha l'impressione che tutte le persone che ci lavorano siano uscite per una pausa, lasciando tutto il lavoro in sospeso. Dopo avervi fatto vedere dove sono realizzati gli abiti, ve li faccio vedere. E vi dico subito che io non mi aspettavo niente di tutto quello che ho visto. Non mi aspettavo la bellezza delle stoffe e dei ricami e ne sono rimasta incantata. Per questo vi...

La Casa di Dante

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  A firenze basta un attimo, basta entrare in uno dei suoi monti vicoli per entrare in una altra dimensione temporale e trovarsi catapultati nel medioevo. Arrivare a un rande portone di legno, troarlo aperto, salire le scale ed entrare in quello che oggi è il Museo Casa di Dante. Già, proprio lui, il Sommo Poeta del quale il museo custodisce la storia. l rapporto tra Dante Alighieri e la sua città natale non è mai stato semplice. Si tratta di un grande amore spezzato il 10 marzo 1302 giorno in cui il Sommo Poeta venne per motivi politici esiliato per sempre dalla città.  Da quel giorno cominciò per Dante una peregrinazione che lo portò in giro per tutta Italia, un lungo esilio durante il quale scrisse la sua opera più importante la Divina Commedia. Più volte tentò di far ritorno nella sua amata Firenze senza però mai riuscirci. L’istituzione a Firenze di un museo dedicato al Sommo Poeta fu, fin da subito, un obiettivo prioritario per l’Unione Fiorentina, prestigiosa Associazio...