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Ciastel de Tor e la scoperta della storia, delle tradizioni e degli usi delle valli ladine

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  Il MusLa si occupa della storia e della vita degli abitanti delle cinque valli dolomitiche ladine: Val Badia, Val Gardena, Val di Fassa, Livinstein e Ampezzo.  In ogni valle si è sviluppato un linguaggio indipendente, accompagnato da diversi modi di vivere e tradizioni. Grazie al MusLa oggi vi porto alla scoperta della storia, degli usi e delle tradizioni di queste magnifiche valli. Tutto ebbe inizio tanti, tantissimi anni fa. Le ricche scoperte archeologiche permettono di indagare la cultura degli uomini dell'età del bronzo che vivevano a Sotciastel.  Essi coltivavano i campi e pascolavano il bestiame nei dintorni dell'insediamento. Costruiscono da sè tutti gli attrezzi, i recipienti e gli ornamenti .  La forma e il tipo di decorazione delle ceramiche testimoniano lo scambio culturale e le relazioni commerciali esistenti con la Pianura Padana e con le altre regioni alpine Questo è il più antico documento scritto rinvenuto (sino ad ora) nelle vallate ladine. E' una piccol

Museum Ladin Ursus Ladinicus

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Mettetevi comodi perché vi voglio raccontare la storia di una scoperta archeologica pazzesca avvenuta in una grotta situata a quota 2.800 metri nella zona del Conturines, in Alta Badia. Era il 23 settembre 1987 un noto albergatore e guida alpina della Val Badia, Willy Costamoling decideva di esplorare la zona del Conturines alla ricerca di fossili. Willy Costamoling non poteva però immaginare che si sarebbe trovato di fronte a una scoperta sensazionale: entrò quasi per caso in una grotta situata a quota 2.800 metri, trovando all'interno i resti di decine di orsi. Si imbatté in un vero e proprio cimitero di orsi preistorici, con più di 60 scheletri.  I reperti si trovavano sotto uno strato di 15 cm di sabbia. Dopo l'attenta rimozione della stessa, le ossa sono state liberate, pulite, fotografate e contrassegnate. Le analisi accertarono che le ossa risalivano a circa 40.000 anni fa. Negli anni successivi la grotta fu sistematicamente studiata, scavata ed esplorata da un gruppo di

Cosa vedere a Padova in un giorno

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Virgilio, nell'Eneide, narra che la dea Venere, gemendo per l’affannoso navigare del figlio Enea, vi contrappone la felice sorte di Antenore.  Antenore, pure, ha potuto, sfuggendo agli Achivi,  penetrare sicuro il mar d’Illiria, e i lontani  regni Liburni e la fonte superar del Timavo,  donde per nove bocche, con vasto rimbombo del monte,  va, dilagato mare, travolge i campi dell’onda muggente.  Si, egli pose qui Padova, sede dei Teucri,  e diede un nome alla gente, e appese l’armi di Troia,  e ora, in placida pace composto, riposa. (Virgilio, Eneide, Liber primus, 242-249) In realtà è, come spesso accade, un falso storico, un mito fondativo per dare lustro alla città. Grazie però allo studio dei reperti archeologici possiamo far risalire i primi insediamenti abitativi al XI-X secolo A.C.  Padova, era una delle città più importanti della civiltà veneta, un territorio che già all’epoca si presentava come una rete di centri urbani all’interno di un territorio aperto a scambi commerci

Sonia Aggio, Nella stanza dell'imperatore

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935 d.C. E' qui che comincia il racconto della vita di Giovanni Zimisce, Imperatore bizantino tra il 969 e il 976. Era da tanto che non leggevo un romanzo storico così bello e ben strutturato.  Quello che ci si appresta a fare, già dalle prime pagine del libro, è un viaggio nel tempo che ci conduce per le strade e per i vicoli di Bisanzio tra amori, intrighi e coraggio. Quella di Bisanzio è una storia parallela alla nostra, che influenza la storia europea però allo stesso tempo è una storia della quale si parla pochissimo e questo la rende affascinate.  Sonia Aggio ce la racconta benissimo dal punto di vista della società, accompagnando il lettore alla scoperta di qualche cosa di nuovo e che non si aspetta minimamente. E' la storia di battaglie, di lotte per il potere ma anche di amore e di rapporti interpersonali. E' la storia di Giovanni che, allevato dai fratelli della madre, fa del nomignolo dispregiativo del padre, Zimisce, il suo nome.  La guerra è tutto ciò che gli r