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Visualizzazione dei post con l'etichetta Luoghi

Sotterranei di Roma: il Vicus Caprarius - La città dell'acqua

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  Non bisogna fare l'errore, quando si visita Roma, di vedere solo quello che sta al di sopra dei nostri piedi (che pure è tanto e bellissimo), bisogna imparare a conoscere anche i sotterranei. Le catacombe, certamente, ma anche  siti archeologici che spuntano qua e là come per magia. Non bisogna neanche allontanarsi dai percorsi più turistici. Infatti oggi vi porto a pochi passi da Fontana di Trevi, a oltre nove metri di profondità rispetto all’attuale piano stradale, dove una campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza Archeologica di Roma tra il 1999 e il 2001 durante i lavori di ristrutturazione di un cinema portò alla luce un grande e antico complesso edilizio.  Aperto al pubblico nel 2004, il sito è un esempio suggestivo della stratificazione archeologica che si estende sotto il Rione Trevi e che, a sua volta, permette di ripercorrere alcuni dei grandi eventi della storia della città, dalla realizzazione dell’Aqua Virgo all’incendio di Nerone, dal sacco di Alarico all’ass

La Befana di Piazza Navona

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A Piazza Navona, una delle piazze più belle di Roma, il 6 di gennaio è facile incontrare una simpatica vecchietta dai più conosciuta con il nome di Befana. A Roma la Befana è una istituzione, forse più che Babbo Natale. La calza trovata piena di dolciumi la mattina del 6 gennaio è un rito per tutti, grandi e piccini. Piazza Navona, dicevo, è la sua casa. Nel periodo delle feste natalizie, infatti, si riempie di stand colorati che la vedono protagonista. Così mi sono chiesta da dove arrivasse questa simpatica vecchietta. L’origine di questo personaggio folcloristico italiano risale addirittura al X-VI secolo a.C. ed è legata ai riti propiziatori legati all’agricoltura, diffusi in tutta Italia.  Inizialmente i Romani identificarono la figura che portava messi più ricche con Diana, o in alternativa divinità minori come Satia o Abundia.  Secondo altre ricostruzioni, la festa della Befana sarebbe però da collegare a un’altra antica festa romana in onore di Giano e Strenia, durante la quale

Le statue parlanti di Roma

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Sei statue sparse per la città di Roma, una serie di messaggi contenenti per lo più critiche e componimenti satirici contro i governanti, anonimi scrittori. Detta così sembra la trama di un thriller. In realtà oggi vi viglio portare in giro per Roma alla scoperta delle sue statue parlanti. Ecco, se la prima frase che ho scritto sembrava la trama di un thriller quest'ultima frase sembra più il vaneggiamento di un folle. Ma tranquilli, non ho perso il senno e sono pronta a farvi fare un insolito tour in giro per Roma. Innanzi tutto contestualizziamo questo strano fenomeno.

Il lago di Carezza, tra leggende e musica

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C'era una volta una bellissima ninfa dai lunghi capelli di nome Ondina, che viveva nella profondità del lago di Carezza. La ninfa riusciva ad ammaliare, oltre che con la sua bellezza, col suo canto tutti i viandanti che salivano al Passo di Costalunga. Un giorno lo stregone di Masarè che viveva sul monte Latemar udendo quel soave canto, non potè fare a meno di innamorarsi perdutamente della bellissima ninfa. Lo stregone cercò in tutti i modi di riuscire ad avvicinare e conquistare Ondina, e ricorse anche ai suoi poteri, ma la ninfa, essendo molto schiva, ogni qualvolta la si avvicinava troppo, si rituffava nel lago facendo perdere ogni sua traccia. Non sapendo più cos’altro fare, lo stregone chiese aiuto alla strega Langwerda che viveva nel vicino monte Catinaccio. Ella gli suggerì di creare un arcobaleno che andava dal Catinaccio al Latemar per finire proprio dentro il lago di Carezza. Ma avrebbe dovuto fare tutto questo celando le sue fattezze, trasformandosi in un mercante di gi

La Contessa Doleda tra arte e leggende

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Na contessa da Dolo en Italia la é sciampada te Fascia per paura da le continue vere. Sa Doleda apede Penìa la se à fat n gran e bel ciastel sul Col Cuch. A jir a messa la cognea vegnir a Soraga, nlouta l'unica e pruma gejia te la valada. Sabeda dò marena la se n jìa da Doleda. Tedant marciaa la mùsega con sbeibl, vìdola e tamburle e i ciantadores, dapò vegnìa la contessa coi trei fies e i cavalieres duc a ciaval, e tedò la jent di paìjes che la passaa. Ruà che era la compagnìa a Poza, la contessa e i cavalieres se n jìa te ciasa de Cuz (Polam) a pussar e dormir; i etres vardaa de ciapar da dormir o te na ciasa o te n tobià. N domenia la se portaa con duta la jent a Soraga per sentir la messa. L preve no fidaa scomenzar la sènta funzion fin che no era duta la jent te gejia.  C'era una volta una Contessa che era scappata da Dolo fino ad arrivare  in Val di Fassa, per paura delle continue guerre. La Contessa aveva fatto costruire sul Col Cuch un gran bel castello. Il sabato pomer

Diamante, la città dei Murales

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Matilde Serao definì Diamante  " perla del Tirreno " quando, durante un soggiorno con il marito Paolo Scarfoglio, rimase incantata da questo borgo che si apre sul mare.  Quella di Diamante è una storia antica. Le prima notizie della nascita di un nucleo abitato risalgono al 1500 quando il Principe Sanseverino ordinò la costruzione di una postazione difensiva per contrastare le incursioni saracene. Intorno al torrione fatto costruire da Sanseverino sorsero più tardi fortificazioni ad opera del Principe di Bisignano Tiberio Carafa. Al termine delle invasioni turche la popolazione delle campagne si spostò verso il mare dando vita al centro abitato e incrementando il traffici commerciali e la pesca. Oggi Diamante appare come un luogo dal fascino senza tempo, una gemma dalle infinite ricchezze paesaggistiche e naturali che offre al visitatore suggestioni sensoriali non comuni. Vi starete chiedendo cosa mia ha portato a visitare questo borgo.  Dovete sapere che nel 1981, su iniziat

Il museo del cedro

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  Con l'estate io divento girovaga e, armata di macchina fotografica e dell'immancabile curiosità, vado in giro per l'Italia alla scoperta di luoghi e tradizioni. Oggi vi porto con me in Calabria, a Santa Maria del Cedro per l'esattezza, a conoscere uno dei frutti più antichi di cui abbiamo testimonianza: il cedro. Prima di raccontarvi della storia, della coltivazione e delle tradizioni che riguardano questo frutto, voglio prendermi un po' di tempo per raccontarvi del palazzo che ospita il museo. L'edificio risale al XVI secolo anche se non si escludono interventi di ampliamento nel XVIII secolo e apparteneva al Feudo dell'Abatemarco. Il palazzo era conosciuto nel XVI secolo come "Impresa della Marchesa" o "Impresa Vecchia" e probabilmente era un opificio nel quale si coltivava e produceva la cannamela dalla quale si estraeva lo zucchero. La denominazione "Carcere dell'Impresa" probabilmente risale a epoche più recenti e ric

Appuntamenti Creativi: Romics (30 marzo - 2 aprile)

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  Le community dei cosplayer sono in fermento, la data di inizio del Romics è in avvicinamento: dal 30 marzo al 2 aprile, quattro giorni per entrare nel mondo del fumetto, dei manga, dell'animazione, del cinema e del gaming. Era già qualche anno che progettavo di andare, ma il Covid ha messo i bastoni tra le ruote dei miei progetti. Non si può, però, rimandare all'infinito e il trentesimo compleanno di una manifestazione così grande e così importante va di certo festeggiato. "Romics festeggia la sua Trentesima Edizione con grandi eventi e celebrazioni speciali” – racconta  Sabrina Perucca, Direttore Artistico di Romics – “Un programma fittissimo per celebrare il grande  fumetto internazionale e gli straordinari mondi della creatività, dal cinema al games fino alla  musica: quattro gli autori Premiati con il Romics d’Oro, Katja Centomo, Manuele Fior, John Howe,  Marcos Martín. Io sarò in giro fra i 5 padiglioni della Fiera di Roma che ospiteranno la manifestazione domenica

Caravaggio nelle Chiese di Roma

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Oggi vi porto a fare una passeggiata in giro per Roma alla ricerca dell'arte. Non è che è molto difficile trovare l'arte in giro per Roma, anzi, direte voi. Certo che non lo è, Roma è un museo a cielo aperto, ma siete veramente sicuri di conoscere tutte le opere d'arte nascoste nelle chiese e nei palazzi della capitale? Oggi vi porto a scoprire cinque tele di Caravaggio ospitate in tre bellissime chiese. Una passeggiata di 18 minuti che vi lascerà a bocca aperta! Punto di partenza è la chiesa di San Luigi dei Francesi . Sebbene consacrata a Maria Vergine, a San Dionigi l'Areopagita e al Re San Luigi IX, è conosciuta soprattutto con quest'ultimo nome. Fin dagli inizi della sua costruzione essa fu eretta a parrocchia per i residenti francesi della città. La chiesa, dal punto di vista artistico, è un'esaltazione della Francia attraverso la rappresentazione dei suoi santi e dei suoi più grandi personaggi storici. Nella facciata sono rappresentate le statue di Carlo

Street art a Roma Ostiense

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  Vi avevo già raccontato qui di quanto possa essere interessante e creativo il quartiere Ostiense. Non vi avevo detto però che, oltre a favolosi reperti di archeologia industriale, si possono trovare tra le sue vie anche molte opere di street art bellissime e molto ben tenute. Lo sapete, vero, che io sono da anni interessata al fenomeno della street art e e un sacco di tempo penso difare un giro per l'"Ostiense District" con il naso all'insù.

Quartiere Ostiense: tra storia e creatività

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Vi porto a fare una passeggiata nel Quartiere Ostiense, per la precisione lungo quel tratto della Via Ostiense, che collega Porta San Paolo alla Basilica di San Paolo fuori le mura. Prima però vi racconto un  po' della sua storia. La zona dell'odierno Quartiere Ostiense, al di fuori della Basilica di San Paolo, fu un'area principalmente campestre e rurale fino all'inizio del Novecento quando cominciò a prendere forma come un quartiere industriale.  In epoca fascista, precisamente nel 1921, assunse lo status ufficiale di quartiere,piuttosto popoloso, dato che vennero ad abitare qui parte degli operai che lavoravano nella zona. Negli anni ’50 Ostiense era uno dei quartieri più frequentati dai gourmet e dagli amanti del divertimento notturno. Oggi Ostiense è un quartiere piacevole da visitare, che unisce l’atmosfera familiare del rione alla vivacità della vita romana, che unisce il centro alle parti più periferiche della città. Venti anni fa il quartiere fu riportato alla

Narnilandia - tra favola e realtà

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Esiste un luogo magico dove realtà e fantasia si intrecciano e dove intrepidi ragazzi e ragazze devono superare molte prove di coraggio e di destrezza prima di poter essere incoronati re e regine. Questo luogo si trova in centro Italia e da alcuni recenti studi viene considerato il centro geografico della penisola: a Narni, l'antica Narnia per l'esattezza. Tutto nasce dalle menti creative dell'Associazione Narni Experience. Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo[senza fonte] per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese[senza fonte], anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l'antico nome di Narnia.  Ma torniamo ai nostri giorni e cerchiamo di capire come si può trasformare una gita turistica in una esperienza di gioco creativo! Narnilandia è un gioco di realtà altern