Elisa Pibiri, Cabudanni


Ci sono molti modi per viaggiare e per conoscere popoli e culture e uno di questi modi è leggere libri. Quando Elisa Pibiri mi ha proposto la lettura del suo libro ho accettato con gioia consapevole che sarebbe stato un tuffo nella cultura e nelle tradizioni della Sardegna.

Il Calendario della vita sarda è un modo per celebrare lo scorrere del tempo, per ricordarci delle nostre radici, per scoprire anche tradizioni dimenticate, per rimanere connessi con la nostra terra e la natura. Non vuole essere un libro storico ma un libro di curiosità, da riempire di post it e da leggere e rileggere.

Capudanni è un calendario, più propriamente un almanacco, e  non è stato scritto solo per i sardi, ma per tutti, per far conoscere la Sardegna con i suoi usi, i suoi costumi, le sue ricette.

Cabudanni è stato un buon compagno di viaggio e una piacevole scoperta.

Il viaggio comincia a Settembre, Il cabudanno.

Il nome deriva da “Caput anni”, che nel calendario greco indicava il primo mese dell’anno. La Sardegna, sotto il controllo di Bisanzio dal VI al X secolo circa, risentì inevitabilmente di usanze e tradizioni proprie della porzione orientale dell’impero romano.

Il calendario bizantino ricalcava in sostanza il calendario giuliano, in uso nell’impero romano, differenziandosi solo per la data d’inizio dell’anno e la numerazione degli anni. 

Nel 462 d.C. si stabilì che l’anno iniziava il 1 Settembre e terminava il 31 Agosto, almeno fino al XVI secolo.
Queste due date scandivano anche i ritmi del raccolto, regolando il lavoro nei campi e le trattative economiche.

In ogni mese troverete diverse "stanze": sa Potecaria, ovvero una piccola farmacia naturale, sa Coxina ossia la cucina e su Magasinu, che è un po’ cantina ed un po’ ripostiglio. All'interno delle stanze non mancano consigli, ricette e curiosità.


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