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Area Contesa Arte: dove l'arte è di casa

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Via Margutta, all'origine, era soltanto il retro dei palazzi di Via del Babuino, dove si posteggiavano le carrozze ed i carretti e dove si trovavano i magazzini e le scuderie. Si devono a un giovane monsignore di origine belga, Saverio de Merode (1820-1874), le sorti di questa via. Egli si accaparrò i territori delle pendici, smantellò gli orti, impiantò le fogne e sistemò il piano regolatore del vicolo che diventò una strada. È certamente una strada particolare e, all'epoca di Saverio de Merode, appariva profumata dal verde dei giardini e delle vigne, e per questo era tanto amata da artisti, pittori, scultori, antiquari. In questa strada, ancora oggi cuore pulsante dell’arte romana, si trova, al civico 90, un posto dove non solo si possono ammirare, ma anche acquistare opere d’arte, un luogo dove l’arte si vive e si respira a 360 gradi in tutte le sue espressioni.

Hobby Show Roma - edizione Primavera 2017

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Era  da tanto che mancava la tappa romana di Hobby Show. Era da tanto, da tantissimo, che non andavo a curiosare in questa mostra della creatività. Così quando ho scoperto che la manifestazione sarebbe tornata a Roma non ci ho pensato su due volte prima di organizzarmi per farmi un giro tra i banchi colorati pieni di lavori e colori di ogni tipo.

Arkyfly: gioielli d'arte

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Ho conosciuto Flavia Brignolo, mente e anima  di Arkyfly , a Paratissima e con lei è cominciato il mio viaggio durato tre giorni dentro l’arte e l’artiginato artistico. Difficile rimanere indifferenti davanti alle sue opere. Orecchini, collane, ciondoli prendono vita da tele d’autore. Avere un gioiello Arkyfly è di fatto indossare un frammento di opera d’arte. I quadri, o almeno parte di essi, diventano schegge di plexiglass tangibili, emozioni d’arte indossabili. Questa è la caratteristica principale, quella che a me a più colpito, dei gioielli di Flavia. Arte e artigianato si incontrano senza che l’una prevarichi l’altra. Viaggiano in armonia, si tendono la mano e vanno a braccetto.

Nella rete di Indra di Gerardo Rosato

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Io Gerardo Rosato l’ho praticamente rincorso, senza per altro raggiungerlo, per mezza Italia. Mi è sfuggito di un soffio a Torino e per poco mi è sfuggito anche a Roma.  Per fortuna che esistono le mail e sono riuscita comunque a contattarlo. A Paratissima sono rimasta impigliata e affascinata dalla Rete di Indra : enorme installazione in ferro, che ha trasmesso, a me che la guardavo, forza, precarietà e fragilità.