Con il patrocinio del comune di Lerici, nell' incantevole
cornice di Tellaro, chi meglio dell’artista Carlo Bacci può descrivere lo
spirito della mostra:
“Dedico questa mia personale alle nostre radici terrestri
e marine.
Ai nostri antenati che hanno vissuto, combattuto e difeso una lingua di terra,
non definita dalle cartine geografiche, che si estende dal mar Ligure
all'Appennino Tosco Emiliano alle Alpi Apuane: i Liguri Apuani."
Zappe, forconi, vanghe e pennati sono i protagonisti della parte terrestre
della mostra.
Gli oggetti della tradizione contadina, consumati dall'usura e dal tempo, passano da oggetto a soggetto, diventando i
veri protagonisti della mostra.
Come una sorta di suggestione fanciullesca, le sculture diventano una
compagine.
Alte, slanciate e fiere raccolgono l'essenza della tenacia del Ligure Apuano,
fino ad evocare le statue stele della Lunigiana.
La parte marina della mostra è raccontata sulle tele dal mare verticale,
una sorta di extraterrestre primitivo, pescioide, con gambe e due bocche che si
trasformano di volta in volta a seconda di quello che vogliono raccontare.
Questo mare verticale, Forma, si muove nel tempo e
nello spazio ed è la sintesi del rapporto tra il territorio e chi lo
abita.
Bel tema!
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