Il museo del cedro

 


Con l'estate io divento girovaga e, armata di macchina fotografica e dell'immancabile curiosità, vado in giro per l'Italia alla scoperta di luoghi e tradizioni.

Oggi vi porto con me in Calabria, a Santa Maria del Cedro per l'esattezza, a conoscere uno dei frutti più antichi di cui abbiamo testimonianza: il cedro.

Prima di raccontarvi della storia, della coltivazione e delle tradizioni che riguardano questo frutto, voglio prendermi un po' di tempo per raccontarvi del palazzo che ospita il museo.


L'edificio risale al XVI secolo anche se non si escludono interventi di ampliamento nel XVIII secolo e apparteneva al Feudo dell'Abatemarco.

Il palazzo era conosciuto nel XVI secolo come "Impresa della Marchesa" o "Impresa Vecchia" e probabilmente era un opificio nel quale si coltivava e produceva la cannamela dalla quale si estraeva lo zucchero.

La denominazione "Carcere dell'Impresa" probabilmente risale a epoche più recenti e ricora il periodo nel quale i contadini o i detenuti erano impiegati nella produzione dell'olio.

Alla fine del '600 inizia una lenta decadenza del Feudo Abetemarco che porterà l'Opificio all'abbandono.

Nel 2004, grazie all'Architetto Gabriele Marino sono cominciati i lavori di restauro dell'edificio restituendo alla comunità un luogo importante

Il palazzo è oggi sede del Centro Polivalente per la promozione del Cedro e dell'Accademia internazionale del Cedro che si occupa della cultura del cedro e della sua storia.


Dopo la doverosa premessa sul luogo che ospita il Museo del Cedro volevo però anche parlarvi un po' di questo antico frutto e di cosa ho scoperto al riguardo.

Il cedro che cresce in questa area geografica ha da maggio di questo anno ottenuto il marchio D.O.P. 

"Il colore, la forma e la consistenza della scorza sono unici e strettamente legati sia ai fattori climatici tipici della fascia costiera tirrenica della provincia di Cosenza sia al fattore umano"

E' definito nella Bibbia come pri eitz hadar (פְּרִי עֵץ הָדָר), cioè "frutto dell'albero più bello" ed è citato ben 70 volte e descritto come il pomo proibito del giardino dell'Eden. 

Le parole della Bibbia fanno del Cedro un frutto sacro e un simbolo di perfezione:bello, aromatico, profumato e puro.

Per questo ogni estate dal 1964  i Rabini arrivano a Santa Maria del Cedro per scegliere i cedri perfetti e puri per il rito ebraico del Sukkot, la festa delle Capanne. I Cedri secondo la legge ebraica devono essere privi di imperfezioni, devono essere perfetti e puri per ringraziare Dio della perfezione che crea nel mondo.

Pianta antichissima, quindi il cedro e di un forte significato religioso.

Ma non solo.

La coltivazione del cedro è una parte consistente della economia della zona e si sta cercando, tramite il Consorzio del cedro di Calabria di valorizzare questo frutto anche da un punto di vista culinario. Sia per quanto riguarda i dolci (che ho assaggiato e che sono buonissimi) sia per quanto riguarda i liquori (che ovviamente ho assaggiato e che sono molto particolari ma altrettanto buoni.

Purtroppo non sono riuscita a visitare la cedriera annessa al museo perchè la visita è riservata a gruppi di almeno 15 persone e noi eravamo in 3, pazienza la prossima volta spero di essere un pochino più fortunata!

Io vi lascio anche un mini video, una pillola per farvi venire voglia di partire verso questa parte della Calabria.







Commenti

  1. Bellissimo! Sia il palazzo sia le curiosità su un frutto che, tutto sommato, si conosce anche poco.

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