Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

“Tutti gli strumenti sono facili da suonare. 
Tutto sta nel pigiare il tasto giusto al momento giusto
 e lo strumento suonerà da solo.”
    Johann Sebastian Bach

A Piazza Santa Croce in Gerusalemme, alla sinistra della basilica c'è un palazzo, la Palazzina Samoggia, che accoglie dal 1974 la collezione di strumenti musicali del tenore Evan Gorga, prima dislocata in vari magazzini. 
Io alla alla Palazzina Samoggia ci sono andata per accompagnare mio figlio e ne sono rimasta incantata.
Sono rimasta incantata non solo dalla Palazzina, ma anche dal museo che ospita.
Il nostro è stato un viaggio tra la musica e gli strumenti musicali.
Un viaggio che abbiamo potuto realizzare grazie a Evan (Evangelista) Gorga, tenore che dopo il suo definitivo ritiro dalle scene, si dedicò esclusivamente al collezionismo. Tra le sue innumerevoli collezioni spiccava, per ricchezza, quella dedicata agli strumenti musicali.
La nostra visita è cominciata con la scoperta di tre meravigliosi e unici strumenti musicali.
Ad accoglierci abbiamo trovato il cembalo, costruito a Lipsia nel 1537 da Hans Müller.
Il prezioso strumento ha delle caratteristiche in gran parte simili a quelle dei cembali italiani, è l'esemplare tedesco più antico conosciuto. come, ad esempio, la sagoma della cassa e tutta la costruzione interna.
Era stato concepito per essere appoggiato su di un tavolo, infatti non possiede gambe proprie. Particolare inusuale è una rosa non applicata, ma direttamente traforata sulla tavola armonica.

La grande genialità di Bartolomeo Cristofori lo portò a sostituire i salterelli che pizzicavano le corde nel clavicembalo con un meccanismo a martellitti. Tale sistema permetteva di modulare il volume del suono attraverso il tocco del suonatore sul tasto. Così Cristofori inventò il pianoforte.
Ci sono pervenuti solo tre pianoforti costruiti da Cristofori. Il pianoforte custodito al Museo è uno di questi. Datato 1772 è quello nelle migliori condizioni conservative.

La terza meraviglia del museo è l'Arpa Barberini, tante volte ammirata nella tela di Giovanni Lanfranco, Allegoria della musica (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini).
L’arpa fu costruita tra il 1605 ed il 1620 per la famiglia Barberini, come testimonia lo stemma con le tre api nel fine intaglio ligneo della colonna. Dai Barberini fu affidata а Marco Marazzoli (Parma 1602 ca- 1662), detto Marco dell’Агра.

Tanti altri strumenti musicali possono essere visti e apprezzati. Quello che a me ha lasciato di stucco è stato vedere le decorazioni e i dipinti presenti sulle casse armoniche degli strumenti.

Il museo ospita anche dei concerti di musica classica. I prossimi concerti si terranno il 26 e il 27 gennaio alle 17.

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel mondo incantato della maglieria per neonati con Il Neonato di Graziella

Pencil art: microsculture in punta di matita

Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco