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Luigi Calvelli: sculture d'autore

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Quando è cominciata la mia ricerca della creatività , io avevo ancora l’idea che le posate servissero solo ed unicamente per portare cibo alla bocca. Non immaginavo minimamente che potessero diventare qualcosa di diverso, meno che mai qualche cosa di artistico. La prima scoperta fu che cucchiai e cucchiaini potessero diventare bellissimi e unici bijoux plasmati dalle abili mani di Teddy . E già la cosa aveva per me dell’incredibile. Pensare, poi, che le posate potessero diventare vere e proprie sculture era per me inimmaginabile. Inimmaginabile, dicevo, ma non del tutto impossibile.   L’incontro con queste particolari sculture e con il loro artefice, Luigi Calvelli, è avvenuto a Via Margutta ad Area Contesa Arte ed è stato amore a prima vista.

Flo and Flo: l'eleganza della camicia su misura

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L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare. Giorgio Armani La camicia è un indumento antichissimo noto fin dall’epoca romana. Era di lino ed era usata come indumento intimo ( kamasos ) per isolare e proteggere la pelle dalle stoffe pesanti dei vestiti. Inizialmente senza maniche - fecero la loro comparsa solo nel 1500 - nel 1600 divenne un vero e proprio capo di abbigliamento. Il colletto delle camicie, specie quelle da uomo, è stato l’elemento che nei secoli ha avuto più cambiamenti. A partire dal periodo barocco la camicia divenne massima espressione di stile ed eleganza maschile grazie all’invenzione della cravatta, ai tempi una semplice striscia di lino bianco che veniva  girata intorno al collo e lasciata cadere sul petto, mentre verso il 1860 fecero la loro comparsa anche le prime camicie da uomo colorate, inizialmente usate solo per l’abbigliamento da giorno. La camicia bianca si impone, a partire dal 1700, come status symbol , come indumento indossato sol

El Jardì Secret - Segno d'identità

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Inebriante. Non c’è altra parola per descrivere l’incontro che ho avuto, nel Giardino Corsini, con i profumi di El Jardí Secret . Ne sono rimasta tanto frastornata, che se ci ripenso riesco ancora a ricordare, anche se è ormai passato quasi un anno da quell’incontro, profumi, fragranze, note preziose e rare. Mi sono ritrovata catapultata in un luogo magico, in un giardino segreto, nel quale oli, fragranze e profumi usano un linguaggio senza parole che non richiede alcuna traduzione. A farmi da Cicerone in questo fantastico e profumato giardino ho trovato la signora Esperança Cases Prats, artigiana e fondatrice di El Jardí Secret.

Terra d' Ombra - decorazione d'interni

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Era il mio ultimo giorno ad Artigianato e Palazzo e io avevo quasi timore ad avvicinarmi allo stand di Terra d’ombra , dove Elena D’Atti e suo marito Roberto Iabichella erano intenti a lavorare. Per una come me, che non è capace di disegnare e di tenere in mano un pennello, è sempre un mistero come da niente, da un muro bianco, possano nascere tali meraviglie. Quindi sono rimasta un po’ in disparte a guardare e a sognare e poi ho preso il coraggio a due mani, mi sono avvicinata e ho rotto l’incantesimo. Devo dire che ne è proprio valsa la pena! Ho scoperto, ad esempio, che la tecnica dell’affresco è ancora oggi utilizzata o che alcune terre, dopo aver assorbito la luce di giorno, la sprigionano poi di notte con il buio. Ho scoperto soprattutto, che dalla passione per il proprio lavoro può nascere una famiglia. Ringrazio infinitamente Elena D’Atti per la nostra chiacchierata.

L'arte dell'intreccio di Tommaso Candria

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L’arte dell’intreccio è molto antica. Già nell’antica Grecia e nell’antica Roma ci sono testimonianze dell’uso e della lavorazione del vimini per realizzare ceste e sedili. La lavorazione dei vimini continua, poi,  nel Medioevo e nell'età moderna e la sua importanza è dimostrata dal costituirsi di corporazioni di quest'arte; nel Settecento il panieraio italiano eccelle per finezza e buon gusto di prodotti. In Italia l’arte dell’intreccio è tipica del paese di Mogliano. Complementare al lavoro dei campi fin dall’800 e poi prevalente con la lavorazione del giunco e del vimine, è ancora parzialmente presente, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo del midollino. Il salto di qualità si è avuto con l’introduzione di altri materiali, importati dall’Asia, quali la canna di bambù in tutte le diversificazioni tipo malacca, rattan, borgogna, manao e manila. Ad Artigianato e Palazzo ho avuto la fortuna di incontrare uno di questi artigiani, Tommaso Candria, che rin

Fabriano Boutique: l'altra faccia della carta

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Il mio primo incontro con la Carta Fabriano è avvenuto alle scuole medie, quando, con la lista della cartoleria alla mano, sono andata in negozio a rifornirmi per le materie di tecnica ed educazione artistica. E visto che io non sono mai stata una grande disegnatrice, la mia esperienza con la carta da disegno si è conclusa nei tre anni della scuola media. Sono invece sempre stata attratta da tutto ciò che gravita intorno alla carta … quaderni, penne, colori … per quelli veramente è stata sempre passione infinita. La carta è stata poi materia prima per i miei pasticci craft. Insomma è sempre stata, più o meno, fonte di ispirazione. Quando ad Artigianato e Palazzo mi sono imbattuta nello stand di Fabriano Boutique, è avvenuta la quadratura del cerchio. Avete presente quando Pinocchio entra nel Paese dei Balocchi ? Ecco su per giù la stessa sensazione.