Il mondo della piuma secondo Mazzanti Piume

L’immagine più bella, che io ho di una piuma, è quella della piuma bianca, che cade dal cielo in Forrest Gump. Mi piace e mi affascina proprio perché rispecchia in pieno la leggerezza, la poesia e la magia.
Ho ritrovato, con gioia, tutte e tre queste caratteristiche nello spazio della limonaia grande di Giardino Corsini, dove sono stata investita dall’entusiasmo del signor Maurizio Mazzanti.
In un batter d’occhio mi sono ritrovata con un cerchietto di piume in testa e con un boa al collo e, imbarazzo a parte, ho fatto un salto all’indietro nell’atmosfera degli anni ‘20-’30 del Novecento.
Se vi state chiedendo, perchè non vi mostro ora una mia foto mentre sono così abbigliata, sappiate che mai nessuno la vedrà!

Tornando invece alle piume, mai avrei pensato di vederne così tante e tutte insieme, mai avrei pensato che potessero essere così morbide e calde e che potessero assumere gradazioni di colore così incredibilmente belle.
Come inizia la storia di Mazzanti Piume? Ce la può raccontare?
Tutto ebbe inizio con mio nonno negli anni ‘30. Lui realizzava cappelli di piume per l’inverno e cappelli con i fiori per l’estate. Io non ho fatto altro che raccogliere questo filone nel momento più brutto, nel momento in cui la moda prediligeva delle grosse pettinature inadatte all’uso dei cappelli.

Così mi sono dedicato alla produzione per il mondo dello spettacolo. Ora con me lavora anche mio figlio, che sta dando nuovo impulso realizzando accessori per l’alta moda.
Oggi il nostro lavoro è apprezzato in tutte le parti del mondo.
Quale è la difficoltà maggiore che incontrate nel vostro lavoro?
Accontentare il cliente che, spesso, non ha la minima idea delle difficoltà, che si hanno per adattare una piuma a un progetto.
Cioè?
Intanto è difficile reperire le piume, perché pochissimi animali hanno piume adatte alla nostra lavorazione. Le nostre piume provengono dall’Africa e dagli Stati Uniti da animali destinati al macello. Sono tutte piume pregiate. Non usiamo piume di gallina, per intenderci.
Poi le piume si lavorano partendo dalla punta, che può essere lasciata così com’è oppure si può limare.

Come si tingono le piume? Come fate a ottenere tutti questi fantastici colori?
Noi collaboriamo con le ditte di Prato, che tingono la lana. I veri problemi nascono con le commesse per l’alta moda. In questi casi ci chiedono colori specifici. Il problema è che per le piume non c’è uno studio sui colori così preciso e puntuale come sulle lane e quindi dobbiamo essere bravi a soddisfare la richiesta di questi particolari clienti.

Tra i vostri accessori, quale è il vostro punto forte?
Il nostro punto forte sono i boa.
Ci può parlare di Nanà Firenze?
Nanà Firenze è il nostro brand collegato alla moda.
Nasce nel 2005 e prende il nome da mia nonna Natalina. Rappresenta l’espressione dell’esperienza e della creatività della ditta Mazzanti. Con questo brand produciamo esclusive collezioni di acconciature e accessori. Ogni  giorno vengono realizzati con cura cerchietti e acconciature in piuma e seta, le quali possono essere definite piccole opere d’arte, preziose e ricercate, le quali, consentono a chi le indossa di sentirsi libero di esprimersi.
Come è lavorare su commissione?
È un po’ strano. Noi lavoriamo comunque molto sul passaparola.
Ci chiamano anche dai musei, dove ci chiedono di rifare, ad esempio, i pennacchi in piuma delle divise storiche.

Per tutto il tempo che è durata la nostra chiacchierata in molti si sono fermati a chiedere informazioni, a comprare qualche cerchietto o anche solo a curiosare.
Tutti quanti sono stati invitati dal signor Maurizio nel suo atelier di produzione.
Io giro anche a voi l’invito.

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