Rossella Postorino, Mi limitavo ad amare te

 

"Cosa facevo io mentre durava la Storia? Mi limitavo ad amare te." 
Izet Sarajli

Era un po' che era sul mio comodino in attesa di essere letto. Finalmente è arrivato il suo turno e per me è stato fare un tuffo nel passato, ritornare alle cronache della guerra civile in Jugoslavia, alle immagini di una Sarajevo distrutta, allo stadio usato per i Giochi Olimpici ridotto a enorme cimitero, alle foto della Sarajevo bella, bellissima e ancora in pace, portate a scuola dalla compagna di classe, unica ad essere passata di lì qualche mese prima della tragedia che si chiama guerra.


La guerra raccontata, in questo libro, da bambini, soli, abbandonati, lasciati andare nella speranza della salvezza. Omar, Nada, Ivo, Danilo raccontano la loro infanzia fatta di orfanotrofi, promesse, speranze e incubi.

Ispirato a una storia vera, è un romanzo di ampio respiro, di formazione, di guerra e d’amore.

Molti bambini negli anni '90 del '900 arrivarono in Italia per sfuggire dalla guerra. Alcuni erano orfani, altri no, molti furono dati in affido, prima, e in adozione poi. Ma che fine hanno fatto le famiglie di origine? 

Con la sua scrittura precisa e toccante, Rosella Postorino torna a indagare le nostre questioni private, quelle che finiscono per occupare il centro dei pensieri e delle azioni degli esseri umani anche nel mezzo dei rivolgimenti storici più scioccanti. 

Chi me lo ha fatto fare a leggere un libro del genere... non vi nego che me lo sono chiesta, soprattutto dopo aver letto L'educazione delle farfalle di Carrisi. Anche questo, come quello di Carrisi è un libro tosto scritto benissimo, un libro che ti fa rimanere incollato alla storia anche se tu per sommi capi la storia la conosci già. Rimani incollato perché è il punto di vista a essere differente. Non è cronaca, è il racconto dei protagonisti, bambini, che, come sempre accade, hanno un punto di vista diverso dagli adulti.

Così, mentre infuria il conflitto che per primo in Europa ha spezzato una lunga pace, ecco che ci interroghiamo sull’“inconveniente di essere nati”. Come si diventa grandi quando da piccoli si è stati amati malamente? E chi può mai dire di essere stato amato come e quanto avrebbe voluto? 

Vi consiglio di leggerlo perché con questa storia Rosella Postorino fa luce su una verità storica dimenticata da molti: gli orfani di Sarajevo, di una guerra che ha lacerato i Balcani negli anni '90, di cui oggi molti non hanno memoria perché è passato tanto tempo e probabilmente all'epoca non erano ancora nati.

Ma la guerra è guerra sempre, in ogni luogo e in ogni tempo. Le storie dei ragazzi raccontate da Rossella Postorino ci portano alla stessa straziante sofferenza, ma anche allo stesso sgomento per la bestialità a cui può arrivare il genere umano, che proviamo oggi, di fronte alla devastazione dell’Ucraina e alle famiglie ucraine divise che chissà se e quando riusciranno a ricongiungersi. 

Commenti

  1. Questo me lo segno! Decisamente interessante! Grazie per il suggerimento.

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  2. poi però voglio anche sapere se ti è piaciuto

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