Ultima fermata: Colosseo
Prima di chiudere il blog per le vacanze di Natale, ho pensato di farvi un piccolo regalo. Vi voglio portare a scoprire la fermata Colosseo della metro C che ha aperto dopo dodici anni di lavori. Una attesa infinita ma il risultato è davvero sorprendente.
Non si tratta solo della comodità di raggiungere uno dei luoghi più iconici di Roma senza passare dall’ormai inevitabile nodo di Termini, né soltanto della possibilità, finalmente concreta, per le periferie di arrivare direttamente in centro. Questa stazione è molto di più di un punto di passaggio: è un’area museale che si svela passo dopo passo, mentre si scende sotto il livello della città.
Attraverso vetrate e affacci sospesi si intravedono resti archeologici, muri antichi, stratificazioni che raccontano secoli di Roma senza bisogno di pannelli invadenti o percorsi forzati. Il museo non interrompe il viaggio, lo accompagna. La sensazione è quella di attraversare il tempo mentre si cambia quota, con la città moderna che resta sopra e la Roma antica che riaffiora sotto i piedi. Un’esperienza rara per una stazione della metropolitana, dove di solito si corre, si guarda l’orologio, si aspetta. Qui, invece, viene naturale rallentare.
Certo, non siamo stati gli unici ad avere l’idea di fare un giro lungo via dei Fori Imperiali l’ultimo sabato prima di Natale. La folla c’era, inutile negarlo. Ma nonostante questo, non è stato affatto un pomeriggio sprecato.
Roma, per mostrarsi davvero, chiede sempre tempo e pazienza. Lo fa nei cantieri infiniti, nelle attese che sembrano non avere senso, nei lavori che durano anni e che nel frattempo diventano barzellette cittadine. Eppure, quando finalmente qualcosa si apre, come questa stazione, ci si accorge che sotto la superficie stava prendendo forma un racconto più complesso di quanto immaginassimo.
Forse è questo il patto non scritto con questa città: accettare la lentezza, sopportare l’attesa, per poi scoprire che nulla è stato sprecato. Roma non si concede mai tutta e subito. Preferisce stratificarsi, nascondersi, farsi desiderare. E quando decide di mostrarsi, lo fa chiedendo a chi la attraversa di rallentare, anche solo per un momento.
Per arrivare davvero al centro, serve pazienza.



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