Valérie Perrin, Cambiare l'acqua ai fiori

 


La prima volta che ho provato a leggere questo romanzo mi sono arenata quasi subito. Non so spiegare bene il motivo, ma non riuscivo proprio ad andare avanti nella lettura. Probabilmente non era il momento giusto.
Ero comunque rimasta incuriosita dalla storia e del successo che aveva avuto nel 2019. Così ho preso coraggio e ho ricominciato a leggere il libro da capo e mi sono ritrovata immersa in una storia originale e coinvolgente.

Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. 

Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime, che parevano nere, si rivelano luminose.

Attraverso incontri, racconti, flashback, diari e corrispondenze, la storia personale di Violette si intreccia con mille altre storie personali in un caleidoscopio di esistenze che vanno dal drammatico al comico, dall’ordinario all’eccentrico.

Questa è per sommi capi la trama del libro, ma non è l'unica cosa che ha catturato la mia attenzione, perchè io ho trovato in questo libro citazioni, ma sarebbe più giusto dire ricordi di altri libri letti. La mia non è una critica, sia ben chiaro. Mi è piaciuto molto ritornare con la mente ad altre letture, ad altri libri, ad altre storie.

Violette ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una vita piena di misteri.

Violette è guardiana del cimitero e come tale è custode di molte storie. Ogni tomba, ogni lapide racconta la storia di chi è sepolto. I capitoli di questo libro non hanno titoli, ma da iscrizioni di lapidi. E non è una cosa macabra, anzi, è un modo per raccontare altre storie. 

Se state pensando a quello che penso io? Perché la mia mente è corsa fino all' Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master, che io ho letto negli anni del liceo e del quale ho un ricordo folgorante!

Quindi, ricapitolando, leggetelo! 
Perché è un libro pieno di storie.
Perché la protagonista è una donna eccezionale.
Perché è commovente e divertente.
Perché poi vi fa venire voglia di rileggere l'Antologia di Spoon River, che è un capolavoro.


Commenti

  1. NO, vabbè .... adoroooooooooooooooooo! Divorato! Letto anche gli altri due libri suoi.

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  2. Allora devo cercare gli altri due. Adesso sono curiosa

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