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Changing Atmosphere ... tutto si trasforma

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Secondo un racconto di Plinio il vetro fu una scoperta accidentale dovuta ad alcuni mercanti fenici, che, sbarcati presso le rive del fiume Belo in Siria intorno al 5000 a.C, accesero un fuoco da campo ed usarono per appoggiare le loro pentole dei blocchi di nitrato prelevato dal carico che trasportavano. ...il natron, fondendosi per l'ardore del fuoco e mischiandosi con la sabbia della spiaggia, si vide un nuovo liquido trasparente formato da questo miscuglio... Probabilmente questa è solo una leggenda, fatto sta che ancora oggi il vetro è tra i principali materiali usati per la conservazione di alimenti solidi e liquidi. Il vetro ha anche la caratteristica di poter essere utilizzato per la conservazione più volte, perché è un materiale sul quale non rimane traccia, se ben pulito e trattato, dell’alimento conservato. E’ innegabile, però, che questo materiale si presta molto per essere anche riutilizzato in ambito artistico. Le bottiglie, una volta finito il contenuto

Marie Anne, la storia di un destino comune

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Roma, raid al centro antiviolenza di Tor Bella Monaca. «E' un'intimidazione» ( Il Messaggero , 20 giugno 2017 ) Tor Bella Monaca, atti vandalici al centro antiviolenza "Marie Anne Erize". Catallo: "Non ci fermiamo" La presidente del centro: "Non ci facciamo spaventare da questi vili attacchi andiamo avanti per la nostra strada" ( RomaToday , 21 giugno 2017 ) Quasi sette milioni, secondo i dati Istat, sono le donne che, nel corso della loro vita, hanno subito una forma di abuso. Sono 3 milioni e 466 mila in Italia, secondo l'Istat, le donne che nell'arco della propria vita hanno subito stalking , ovvero atti persecutori da parte di qualcuno, il 16% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste, 2 milioni e 151 mila sono le vittime di comportamenti persecutori dell'ex partner. Ma il 78% delle donne che ha subito stalking , quasi 8 su 10, non si è rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto.

Le piccole opere uniche di Andrea Cadoni

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Cercare di scoprire l’essenza di un artigiano senza indagare sulle sue origini, senza conoscere i luoghi in cui ha vissuto e quale è stato il suo percorso formativo è un po’ come saltare una parte di storia e andare a leggere solo il finale, è come leggere l’ultima parte del romanzo senza leggerne la prima. Lo so, alle volte capita, soprattutto se si intravede un finale fantastico, lo abbiamo fatto tutti, è inutile nasconderci dietro un dito.

Salvatore Ferragamo: 90 anni indietro nel tempo

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Il 19 maggio scorso, a Firenze, io ho preso una nave, un transatlantico a dirla bene, il “Roma” e ho viaggiato in prima classe. L’ho presa, come se fosse una macchina del tempo, per intraprendere un viaggio all’indietro, dal 2017 al 1927, per rivivere e scoprire Salvatore Ferragamo, Firenze e l’Italia tutta dopo i suoi 12 anni trascorsi negli Stati Uniti. Come ho fatto a prendere un transatlantico-macchina del tempo in una città, che neanche affaccia sul mare? Facile! Mi sono recata a Palazzo Spini Feroni, dove ha sede il Museo Ferragamo e dove è allestita la mostra Il ritorno in Italia. Salvatore Ferragamo e la cultura visiva del Novecento , che è stata inaugurata il 19 maggio scorso e che sarà visitabile fino al 2 maggio 2018. Mi è bastato varcare una porta, per ritrovarmi in un altro mondo, in un’altra epoca.

Anseo, la natura che si trasforma in arte

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Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata. (Albert Einstein) Stavamo preparando la nostra trasferta ad Artigianato e Palazzo , quando a Federica e a me è venuta una idea: perché non contattare gli artigiani selezionati per Blogs & Crafts delle passate edizioni e farci raccontare la loro esperienza? E così infatti è stato.  Ho avuto uno splendido scambio di mail con Elisa Cattani, scultrice, designer e ideatrice del marchio Anseo . Quello di Elisa è un viaggio attraverso la natura e attraverso le sue forme. Il suo istinto, il suo scopo, è quello di conservare le forme nel tempo. Guardando i suoi lavori, io trovo che sia veramente riuscita nell’intento.

L'arte della vetreria artistica di Caleidos

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  La tecnica della vetrata consiste nel collegare tra loro, mediante un reticolo fatto di piombo, numerosi pezzi di vetro colorato, in modo da configurare immagini o motivi ornamentali. Questi diventano visibili in controluce, tra giochi di trasparenze. Nel periodo dell’arte gotica, a partire dal XIII secolo, furono realizzate splendide vetrate per chiudere le grandi finestre delle altissime cattedrali: da esse cascate di luce colorata si riversavano sui fedeli, illuminando scene e storie della Bibbia. Sarà perché ogni volta penso alla suggestione delle cattedrali gotiche, sarà perché mi affascina la luce che oltrepassa il vetro colorato e ne riflette le sfumature, ma io ad Hobby Show , la scorsa primavera, mi sono fermata incantata davanti allo stand di Caleidos – Vetrate D’Arte.

Il mondo RARO delle borse artigianali di Giorgia Vergamini

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La curiosità riguardo a queste borse e alla loro particolare tecnica di realizzazione era tanta. Io adoro le borse, soprattutto quelle artigianali, che sono il più delle volte indistruttibili e che a me durano tantissimo. Le borse, più di tanti altri accessori femminili, sono oggetti che vengono vissuti, che si portano dietro il passare del tempo, la pioggia, il sole. Le borse sono custodi e contenitori della vita delle persone. Ognuno di noi ha una borsa preferita, sia per dimensione che per forma, e spesso, con il tempo, anche queste preferenze mutano, si trasformano, evolvono. Le borse di pelle sono le regine tra le borse e non temono la concorrenza dei nuovi materiali, sono il massimo per comfort ed eleganza e su questo non si discute (almeno non si discute con me). Date le premesse, potete ben immaginare che trovarmi di fronte alle borse del marchio RARO è stato per me come trovarmi nel paese dei balocchi. A fare da padrona di casa ho trovato Giorgia Vergamini, giova

Il bello della meditazione con l'Allegra Sartoria

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Era una giornata fredda il 14 dicembre dello scorso anno. I portici di Eataly   erano inondati di sole e passeggiare tra gli stand del mercato degli artisti era veramente piacevole. Lì, quella mattina, ho incontrato Allegra e i suoi cuscini. Belli, morbidi e coloratissimi. Quando l’ho conosciuta aveva da poco cominciato la sua attività e aveva esposti solo cuscini e borse. Oggi, andando a curiosare sulla sua pagina Facebook, ho trovato le foto delle sue nuove creazioni e la cosa mi ha fatto veramente piacere.

L'operazione paziente di Italian Mosaic

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Il mosaico è una tecnica artistica molto antica. Letteralmente significa “opera paziente degna delle Muse”. Dai Romani, passando ai Bizantini, fino ad arrivare alla sua rinascita nell’età moderna, il mosaico è sempre riuscito ad affascinare e a riempire spazi musivi di colore, luce e bellezza. Con queste premesse non mi sono stupita di aver trovato due giovani ragazzi mosaicisti ad Artigianato e Palazzo . Elisa Lonetti e Roberto Hamed hanno il loro laboratorio a Sanremo e insieme, giorno dopo giorno, affinano la loro tecnica, lavorando per rendere l’arte del mosaico contemporanea e attuale. Non solo pietre, ma anche resina, pasta di vetro, legno, plastica. Tutto viene assemblato e lavorato dalle loro mani sapienti. La scelta della materia rendere il mosaico un’arte inimitabile.

L'arte nella fibra di bamboo

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Era una fredda mattina del dicembre 2016, in pieno clima natalizio, quando io ho deciso di visitare il Mercatino di Natale di Eataly . In quell’occasione, oltre ad esserci gli artigiani sotto ai portici, ce ne erano anche alcuni all’interno dell’ex terminal della Stazione Ostiense di Roma. Al terzo piano di Eataly c’era un mercato nel mercato!

L'Arco Azzurro:quando si plasmano i sogni

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Si può cominciare ad avere le mani in pasta per caso, da adulti, per curiosità. Si può cominciare da bambini spinti dalla fantasia e dalla voglia di realizzare il giocattolo perfetto, il personaggio della fantasia, che nessun altro ha mai inventato. Alberto Giampieri rientra in questa seconda categoria di artisti. Io ho avuto il piacere di incontrare Alberto nella limonaia piccola del Giardino Corsini. Era il primo giorno di apertura di Artigianato e Palazzo e ancora ero un po’ frastornata. Di certo non pensavo di trovarmi di fronte a tanta bellezza.  Anche se, come al solito, mi ero documentata prima della partenza e avevo visto le foto, mai mi sarei aspettata uno spettacolo del genere. E’ veramente sottile la linea, che separa i suoi vasi dalla scultura, l’arte dal contenitore. Da hobby a lavoro quanto è stato lungo il passo? Ancora forse non ho completato il passo. La parte più artistica rientra nell'hobby, la parte più commerciale rientra nella sfera lavoro.

Nel mondo incantato della maglieria per neonati con Il Neonato di Graziella

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Ad Altopascio, in provincia di Lucca, esiste un Mondo Incantato fatto di fili intrecciati, di colori tenui, di orsetti curiosi e tenerissimi. In questo mondo incantato ci sono anche mani sapienti di artigiani, che lavorano i fili con la maglieria e con l’uncinetto, creando dei deliziosi vestitini per bambini. Questo mondo incantato è il sogno, avverato, della signora Graziella, che dal 1968 asseconda la sua passione per la maglieria e per il mondo dei bambini. Oggi l’azienda della signora Graziella, Il Neonato di Graziella , è diventata leader nel settore “maglieria esterna diminuita” e il suo mondo incantato ha affascinato anche tutti i componenti della sua famiglia. La caratteristica della lavorazione dei capi dell’azienda consiste nell’utilizzare macchinari, che permettono di realizzare ogni singolo pezzo del prodotto già nella taglia desiderata e non un rettangolo di maglia dal quale tagliare le varie parti per poi assemblarle. In questo Mondo Incantato è nata e cres

Art Design Factory: officina di idee in movimento

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  Tutto nacque da qui. Da un ferma capelli a forma di matita. Chi, come me, ha avuto per molti anni i capelli lunghi, non può non avere memoria del gesto di raccoglierli sopra la nuca e di fermarli con la matita o con la penna. Erano i primi anni del 2000, quando Giuseppe Colucci si mise a modellare delle bacchette di plexiglass, scarto di un lavoro per un esame universitario, creando così il suo primo lavoro di design: Eva. Certo che da allora Giuseppe di strada ne ha fatta tanta. La cura minuziosa dei particolari, il contrasto delle forme e dei materiali, ma soprattutto il contrasto tra sentimenti ed emozioni rendono le opere di Giuseppe uniche. Io ho avuto il piacere di conoscerlo a Torino durante Paratissima e sono stata trasportata come in un tornado di parole, spiegazioni ed emozioni.